Aldo Cazzullo è una grande firma del giornalismo italiano, quindici anni a “La Stampa” di Torino, dal 2003 inviato speciale ed editorialista del “Corriere della Sera”. Le sue cronache ci hanno raccontato, tra i tanti eventi, le Olimpiadi di Atene e di Pechino, gli attentati dell’11 settembre, il G8 di Genova, gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi ad opera delle Brigate Rosse. È anche saggista e scrittore di numerosi libri incentrati in gran parte sul tema dell’identità nazionale. L’ “ultimo nato”, dal titolo decisamente emblematico è “Le donne erediteranno la terra” (Strade Blu Mondadori, 2016), un elogio del ruolo delle donne e un riconoscimento della loro importanza nella società odierna e futura. Già dalla copertina è evidente l’idea dell’autore relativa al “sorpasso” delle donne sugli uomini: una ragazza di spalle con faretra e frecce con lo sguardo rivolto allo skyline di una grande città; un richiamo un po’ al mondo delle eroine fantasy che tanto è in voga negli ultimi tempi.
«VOI DONNE SIETE MEGLIO DI NOI. Non pensiate che gli uomini non lo sappiano; lo sappiamo benissimo, e sono millenni che ci organizziamo per sottomettervi, spesso con il vostro aiuto. Ma quel tempo sta finendo. È finito. Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere». Nel volume si raccontano storie di donne e come, nel futuro prossimo, non ci meraviglieremo più di avere una donna a guida di una grande impresa, di un ministero chiave, o addirittura premier… “Questo sarà il secolo del sorpasso” è il sottotitolo del libro: Cazzullo racconta i segni evidenti dello scatto vincente delle donne sugli uomini. Da Berlino a Londra dove sono due donne a governare, a Hillary Clinton prima donna a tentare di affacciarsi alla Casa Bianca. Ma l’Italia – afferma a chiare lettere – resta un Paese maschilista; eppure sono donne la sindaca della capitale, la presidente della Camera, le direttrici delle principali carceri, l’astronauta più nota, la scienziata più importante. E, afferma convintamente Cazzullo, è solo l’inizio. Le donne erediteranno il nostro pianeta perché sono più dotate per affrontare l’epoca grandiosa e terribile che ci è data in sorte. Perché sanno sacrificarsi, guardare lontano, prendersi cura; ed è il momento di prendersi cura della terra e dell’uomo, che non sono immortali. Con la prosa agile che lo contraddistingue, in appena 200 pagine, evoca il genio femminile, attraverso figure del passato e del presente, storie di grandi artiste e di figlie che salvano i padri o ne custodiscono la memoria. Racconta le battaglie che le donne conducono nel mondo e in Italia contro le ingiustizie che ancora le penalizzano, contro il masochismo che ancora le mette l’una contro l’altra o le induce a innamorarsi della persona sbagliata. E ricostruisce i mezzi con cui i maschi hanno imposto la loro egemonia per secoli, quando una femmina per rivendicare la propria libertà doveva diventare come un uomo, o almeno sembrarlo: da Giovanna d’Arco, arsa viva per non aver rinunciato all’abito maschile, alle “soldate” che si travestirono per combattere tutte le guerre. «Le donne erediteranno la terra perché – dice – sono più attrezzate a cogliere le opportunità che abbiamo di fronte, perché sanno amare e non perdono quasi mai la speranza».
IL LIBRO. Come si evince dal titolo, fotografa l’evoluzione del genere femminile e la progressiva conquista di ruoli che fino a non molto tempo fa erano esclusivamente appannaggio degli uomini. Una specie di profezia a carattere biblico, poi suffragata da una raccolta di cronache, miti e gossip al femminile selezionati e tratti dalla storia, dalla letteratura e dalla mitologia. Niente impedirebbe di creare un’opera simile “al maschile”. Il rispetto e l’ammirazione che l’autore nutre per le figure femminili che abitano le sue pagine, preannuncia anche la tesi principale: perché questo mistero, questa “idea” del femminile che per troppo tempo ha permeato (e purtroppo ancora permea) la nostra società, è, appunto, solo un’idea. «Ho dedicato questo testo – commenta l’autore – a mia figlia, espressione vivente di quella che mi piace definire “generazione Hermione”, dal nome della protagonista femminile dell’intera saga di Harry Potter. Si tratta di una ragazza forte, senza la quale Harry si sarebbe spesso trovato nei guai. Insomma, questo libro è una dichiarazione d’amore nei confronti di tutte le donne. Madri, mogli, figlie o sorelle che siano». Ed è proprio la maghetta della saga fantasy uno dei personaggi più significativi della saga di Harry Potter: non a caso Emma Watson, l’attrice che interpreta il personaggio di Hermione Granger nelle serie cinematografica di Harry Potter, è diventata una star mentre Daniel Radcliffe, l’attore che interpretava il protagonista, è sparito nel nulla. «Harry è un predestinato, Hermione è la prima della classe, forse un po’ secchiona, un po’ pedante ma che sa quello che vuole, volitiva, il simbolo di questa generazione per la quale è normale che le donne abbiano responsabilità. Le ragazze di oggi sono cresciute leggendo saghe in cui la protagonista è una ragazzina che salva il mondo. Anche nei cartoni animati la principessa non aspetta il principe azzurro che con il suo bacio la risvegli dal sonno mortale ma prende il potere, regna da single. Il potere non è una parolaccia, dipende dall’uso che se ne fa, le donne ne faranno l’uso migliore di noi uomini e si salveranno».
FAMIGLIA, LAVORO, ISTRUZIONE, RELIGIONE. In questo saggio di Aldo Cazzullo sull’imminente “sorpasso” non viene tralasciato nulla, nessun aspetto in cui le donne potrebbero eccellere, se solo fosse data loro la possibilità di dimostrarlo. Banalità? Forse. Luoghi comuni? Qualcuno. Ma leggere di un uomo che si augura che le donne arrivino ai vertici della società è un piacere a cui qualunque lettrice (perché, come conferma anche l’autore, la maggioranza dei suoi lettori sono proprio donne) farebbe fatica a rinunciare. «Mio padre non ha mai cambiato un pannolino, io ho cambiato i pannolini al mio primogenito maschio Francesco con il quale ho un rapporto meraviglioso, un po’ meno a mia figlia Rossana, perché mi sono dovuto trasferire in un’altra città per lavoro… Penso che ripartire il peso del lavoro domestico e dell’allevamento dei figli tra marito e moglie sarà sempre più una cosa normale. Certo, la madre è insostituibile, una volta la maternità era un dovere, a volte un ostacolo, adesso si comincia a capire che la maternità è un punto di forza. Le donne che diventano madri sono più consapevoli di se stesse, dell’enorme potere che la donna ha e che l’uomo non avrà mai: fare i figli e mettere al mondo una vita. Le aziende che investono sulle donne, lo testimonia una ricerca del Fondo Monetario, sono quelle che vanno meglio, peggio quelle che non investono».
UN TEMPO IL MONDO SI DIVIDEVA IN DUE CATEGORIE DI DONNE: la madre e l’amante, la santa e la strega, la donna angelo e la donna vampiro, la vergine e la prostituta; e su tutte loro regnava quell’eterno femminino che così a lungo ha dominato la nostra letteratura e il nostro pensiero, a cui ogni donna reale era richiesto di adeguarsi. Non che non fosse un ideale privo di fascino, o di qualità; la capacità della donna di generare la vita, la sua sensibilità, la sua bellezza, non sono certo sinonimo di debolezza. Ma il fatto è che le donne non vogliono essere considerate idoli o divinità, ma persone; non hanno bisogno che l’uomo le creda più (né a maggior ragione meno) di quelle che in realtà sono, perché già di per sé sanno essere incredibili. Ne sono un lampante esempio le innumerevoli storie che l’autore ci racconta, a volte con interi capitoli, a volte solo con brevi tratti di penna. Si tratta sempre di donne coraggiose, forti, capaci di imporsi e di vincere in un mondo che invece le respinge. Ma, come Cazzullo non manca mai di ricordarci, si tratta solo di quelle che ce l’hanno fatta: sono molte e molte di più, infatti, quelle la cui voce è rimasta inascoltata. Non è tutta colpa degli uomini, sia chiaro. L’autore infatti tiene a specificare che non solo esistono uomini capaci di apprezzarle davvero per quello che sono, ma che spesso sono le stesse donne a non credere nelle loro capacità, a essere poco solidali tra loro, a rimanere con compagni/mariti/fidanzati che non le meritano e da cui non dovrebbero far altro che fuggire. Il che evita di rendere questo libro l’ennesimo panegirico un po’ stereotipato sul potere delle donne; un panegirico di cui loro, francamente, non hanno proprio bisogno. Un’utile raccolta di miti antichi, storie e aneddoti sulle donne, dall’origine del mondo ad oggi. Un’antologia di donne nella storia, omaggio inaspettato a tante donne conosciute e no. Lettura scorrevole e ricca di informazioni, emozionante con grandi spunti alla riflessione per persone di ambo i sessi. Cazzullo presenta le tematiche e il libro in modo fluido e schietto, da persona colta ma capace di trasmettere il proprio sapere in modo discorsivo alla portata di un pubblico eterogeneo per età, sesso, cultura e formazione professionale. Da giornalista di razza. Avvincente come un romanzo, documentato come un saggio di storia e attualità. Uno sguardo a tutto campo sul mondo femminile, nella sua complessità, passando attraverso storie famose e fatti sconosciuti. Donne diverse fra loro, eppure viste con uno sguardo maschile ammirato. Un saggio veramente piacevole, scritto con l’abituale felice penna. Cazzullo ricorda quanto fosse dura la condizione femminile nel passato esortando ad apprezzare meglio il nostro presente.
LE PROTAGONISTE di Cazzullo escono dai libri che ha studiato, dalle pagine di cronaca, dalla sua stessa vita: sono la bisnonna Matilde, costretta a figliare e figliare, sono Ernestina Paper, la prima laureata italiana in medicina. Si chiamano Lisistrata, Ilaria Cucchi, Giovanna D’Arco, Marie Curie. Si chiamano Franca Valeri che, quando Cazzullo le ha confidato il titolo di quello che sarebbe diventato il suo libro, ha commentato: «È vero, le donne erediteranno la terra. Spero che ne lasceranno una piccola parte anche a voi uomini. Non siete poi così male». E soprattutto si chiamano Valeria Solesin, la figlia che l’Italia ha perso al Bataclan, raccontata dalla viva voce della madre Luciana in pagine che arrivano dritte in pancia e lì restano. Ma si chiamano anche Currer, Atton ed Ellis Bell, Charlotte, Anne o Emily Brontë. Nel suo libro racconta la vita di tante donne del passato e del presente che sono riuscite a cambiare il mondo grazie al loro comportamento, ai loro ideali, ai loro sacrifici. Queste donne sono state e continueranno a essere un esempio per altre donne, così il processo di cambiamento iniziato secoli fa, che porterà all’ormai imminente “sorpasso”, non avrà mai fine.
«L’ITALIA RESTA UN PAESE MASCHILISTA anche perché spesso il maschilismo viene insegnato ai figli maschi dalle madri, però in questi anni le donne italiane hanno fatto dei passi avanti incredibili. Oggi abbiamo molte giovani donne bravissime che fanno mestieri fino a pochi anni fa riservati agli uomini: direttori di grandi carceri italiane sono donne, ad esempio. Adesso una donna ministro non fa notizia, la prima donna ministro è stata Tina Anselmi nel 1976, per trent’anni la democrazia italiana ha ritenuto di poter fare a meno delle donne. Fino al 1975 il Codice Civile imponeva la potestà del marito, la Cassazione stabilì che poteva essere esercitata anche con le botte. Fino al 1981 è esistito in Italia il delitto d’onore, chi tornava a casa e trovava la moglie con un altro e l’ammazzava non andava in galera. Il femminicidio non è che non ci fosse ma non faceva notizia». E così, anche in Italia, come in tutto il resto del mondo, l’ascesa è inarrestabile e per certi versi anche rassicurante. Siamo passati dalla faticosa conquista della capacità giurisdizionale e del diritto di voto, a donne che svolgono, con estrema naturalezza, mestieri “maschili”. È un bene perché stiamo entrando in un tempo grandioso e, allo stesso tempo, terribile in cui avanza la “riproducibilità tecnica della vita”. Basti pensare alla clonazione. E ci vogliono donne al potere perché sono in grado, da sempre, di dare la vita, accudire i malati, sostenerci. In altri termini, sanno essere rassicuranti. Cazzullo con la sua prosa impeccabile riesce a trasmettere il profondo amore e rispetto che nutre per le donne di cui scrive, che riprendono vita nelle pagine. La donna è il centro di tutto, il motore della terra, e non è certo presunzione, a parlare è la storia. Una storia difficile e sofferta, che raramente si schiera dalla parte femminile ma non per questo meno degna di essere raccontata. Storie di grandi donne che oggi più che mai sono un monito per apprezzare quello che siamo nel nostro piccolo e distaccarci finalmente da molti ideali sbagliati da cui veniamo influenzati fin da bambini.