Quell’apocalisse da alcuni temuta e poi avveratasi con l’esclusione dal prossimo campionato del mondo di calcio del nostro paese sembra sbiadire nei contorni se si circoscrive il discorso al livello dei singoli club italiani. Sarà pur vero che bisognerebbe dedicare più attenzione ai nostri vivai e dare più fiducia ai nostri ragazzi piuttosto che puntare su giocatori provenienti dall’estero, ma al netto di questa giusta rilevazione è doveroso riconoscere il grande lavoro di crescita che negli ultimi anni diversi club hanno portato avanti. I recentissimi risultati in campo europeo lo dimostrano chiaramente.
ALL IN. In attesa del match del Napoli di questa sera, che nella peggiore delle ipotesi retrocederà i partenopei in Europa League, il calcio italiano può festeggiare un risultato completo e rotondo in Europa. Lazio, Atalanta, Milan, Juventus, Roma e Napoli accederanno alle fasi finali delle rispettive competizioni. Un risultato che viene troppo poco enfatizzato, probabilmente messo in ombra dalla disfatta azzurra contro la Svezia di qualche settimana fa. Si dice spesso che il calcio italiano non è competitivo, che in Europa fatica contro le grandi squadre degli altri campionati. In realtà, da almeno un paio d’anni, non solo la Juventus con le sue due finali consecutive ma anche realtà come Napoli e Roma hanno dimostrato di potersela giocare con chiunque. Il gioco scintillante e tecnico del Napoli di Sarri è ammirato e stimato in tutto il continente calcistico, la solidità e l’affidabilità della Roma di Di Francesco la stiamo scoprendo quest’anno ed è certamente una bella scoperta, la Juve si conferma ai suoi altissimi livelli seppur con qualche difficoltà in più. L’Italia può sorridere anche nella sorella minore della champions, quell’Europa league che da anni sembrava essere stata scambiata per un dopo lavoro dalle squadre che vi parteciparono. Lazio e Atalanta hanno messo in mostra una forma, un gioco, una tattica assolutamente adamantine, polverizzando i rispettivi avversari. Anche il Milan ce l’ha fatta nonostante la crisi esistenziale da cui non sembra riuscire a venir fuori dopo tanti anni, aiutato certamente dalla modestia del proprio girone.
BELLI IN EUROPA, UN PO’ MENO IN CASA. A fare da contraltare a questa euforia Europea, come in molti fanno giustamente notare, si staglia un campionato italiano assolutamente poco competitivo, noioso a tratti. E’ apparso evidente fin da subito come le prime 5 della classe, Inter, Napoli, Juventus, Roma e Lazio pratichino un altro sport macinando tutti gli altri incauti avversari che gli capitino a tiro. Sarà per scelte di mercato sbagliate, sarà per le difficoltà di transizioni societarie, sarà quel che sarà a questa serie A stanno venendo a mancare anche quelli che da sempre sono stati tra i suoi protagonisti principali, Milan e Fiorentina su tutti. L’Atalanta così bella in Europa, paga dazio per i troppi impegni e risulta meno brillante in campionato. Il Torino, nonostante il nuovo stadio e una discreta campagna acquisti latita nei risultati. Se non fosse stato per la Samp, quasi inespugnabile in casa, ci sarebbe stato davvero da sbadigliare parecchio. Si pensi che l’ultima della classe, il Benevento, è riuscita a rosicchiare appena un punto in 14 giornate, al 94’, con un goal del suo portiere e contro un Milan pallido fantasma di se stesso. È chiaro che, se non ci sarà un cambio di passo a breve delle società di medio-bassa classifica, la Lega debba considerare di prendere provvedimenti. Magari organizzare quel campionato a 18 squadre così tanto invocato dai più.