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Il calcio italiano e la favola del Pordenone

Giuseppe Leotta di Giuseppe Leotta
Dicembre 14, 2017
in Sport
Tempo di lettura: 2min read
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Per fortuna il calcio moderno riesce ancora a regalarci storie che parlano di cuore, sacrificio, passione e non soltanto di business, marketing, grandi interessi e spese pazze. A volte si possono ottenere grandi risultati nonostante il volume economico modesto che gravita intorno ad una società calcistica. È il caso del Pordenone che da parecchio tempo fa ben parlare di sé per il gioco espresso, non a caso l’ex coach Bruno Tedino è stato chiamato al salto di categoria per allenare il Palermo in serie B.

COPPA ITALIA DAL SAPORE BRITISH. Se si guarda il trend degli ultimi anni, è facile accorgersi di come sempre più squadre provenienti dalla serie cadetta o addirittura dalla Lega Pro riescano a raggiungere le fasi finali della coppa nazionale. È esattamente ciò che succede in Inghilterra dove non è per niente raro che formazioni di provincia riescano a mettere in difficoltà o addirittura ad eliminare i team di cartello della Premier League. La differenza è forse che nei turni secchi le squadre inglesi di Premier sono spesso chiamate ad affrontare le proprie avversarie sui loro campi, in provincia, dove il fattore casalingo unito al tifo costituisce un’ulteriore barriera in più da superare. Un handicap maggiore per le piccole formazioni italiche che riescono comunque ad eliminare avversari di serie superiori sui loro stessi campi. Spesso si tende a spiegare il fenomeno con la scusa delle formazioni poco competitive schierate dalle squadre della massima serie a cui non interesserebbe il trofeo. Se quest’affermazione avrebbe potuto trovare fondamento nel recente passato, ora non è più così. La coppa nazionale è sempre più stimata anche dai grandi club che preferiscono tenersi aperta una via di fuga in caso di scarso successo in campionato o nelle competizioni europee per salvare una stagione dal totale fallimento. Inoltre, il vincitore della coppa Italia accede direttamente all’Europa League, premio appetibile per i club di media grandezza che nutrono ambizioni europee. Accade così, che nonostante gli alti livelli, in campo vinca non chi ha il portafoglio più grande bensì chi ha più energia, passione e forza di volontà da mettere in gioco.

IL SOGNO DEL PORDENONE. La cenerentola della Coppa Italia di quest’anno è certamente il Pordenone Calcio. Una vita calcistica spesa a cavallo tra i campi del calcio dilettantistico e quelli del calcio professionistico quella del Pordenone. La svolta per i “ramarri” si è avuta soltanto nelle ultimissime stagioni dove la squadra friulana ha centrato per tre volte consecutive gli spareggi play-off, poi non superati, per il salto in serie B. Anche quest’anno, nonostante il cambio di allenatore e alcuni cambiamenti societari, il cammino dei neroverdi è iniziato molto bene, condito dagli acuti in Coppa. Il Pordenone è infatti riuscito ad eliminare nell’ordine il Venezia, il Lecce e addirittura il Cagliari in Sardegna. Un crescendo rossiniano che culminerà stasera alla scala del calcio, dove la cenerentola Pordenone sarà chiamata a sfilare. I tifosi sognano l’impresa storica contro l’Inter ma, comunque vada, questa partita scriverà una pagina sportiva importante nella storia della piccola società friulana. Nel calcio esistono ancora le favole, per fortuna, e finiscono tutte con un lieto fine, a prescindere dal risultato sportivo.

Tags: CalcioCoppa ItaliaInterPordenone
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