È morta nella sua abitazione di Roma. Aveva 76 anni. Marina Ripa di Meana si è spenta dopo una battaglia contro il cancro lunga 16 anni. Una malattia che non aveva esitato a mostrare, anche in diretta tv, con l’eleganza e la determinazione che l’anno sempre contraddistinta. Aveva detto agli amici più cari che quello appena trascorso sarebbe stato il suo ultimo Natale, festività che ha trascorso in famiglia. Non ci saranno funerali in sua memoria come aveva espressamente richiesto. Stilista e scrittrice, eccentrica ed anticonformista, ironica e intelligente: la sua storia si è intrecciata per oltre cinquant’anni con quella del costume italiano.
“I MIEI PRIMI QUARANT’ANNI”. Nata a Reggio Calabria il 21 ottobre 1941 aveva raccontato la propria vita in un libro il cui titolo è entrato nel lessico comune “I miei primi quarant’anni”. Un’autobiografia, uscita nel 1984, che suscitò un certo scalpore per quei racconti, ironici e disinibiti, delle sue passioni e dei suoi amori. La narrazione si una vita oltre le convenzioni che continua con “Invecchio ma con calma”, libro pubblicato sulla soglia dei settant’anni. Biografia di una donna più matura che racconta il suo rapporto con la figlia Lucrezia, l’immenso dolore per la perdita della sorella Paola e la sua personale battaglia contro il cancro. Una personalità travolgente, “Larger than life” come dicono gli americani, che una vita sola non può contenere. Comincia a lavorare come stilista aprendo un atelier di alta moda in Piazza di Spagna e nel 1964 sposa Alessandro Lante della Rovere, grande famiglia aristocratica romana, da cui ha la figlia Lucrezia. Curiosa e inquieta, conosce Moravia e Pasolini, è vicina agli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, amica di Mario Schifano e Tano Festa, è una delle animatrici della Dolce vita. Negli anni Settanta ha una tormentata relazione extraconiugale con il pittore Franco Angeli, sulla quale scriverà un libro, “Cocaina a colazione”. Nel 1982 sposa in seconde nozze il marchese Carlo Ripa di Meana. Un mondo aristocratico di matrimoni e cuori infranti, la malafemmina di Totò, la regina dei salotti, l’avanguardia delle sovversioni erotiche, la donna emancipata e libera.
LA REGINA DEI SALOTTI TV. Capelli rosso fiammante adornati con simpatici cappellini e un sorriso fiero. Questo il ricordo di Marina approdata sul piccolo schermo come valletta di un programma di Maurizio Costanzo e poi opinionista di tanti programmi televisivi. Sempre con la battuta pronta e una causa da difendere, come quella per gli animali: è stata la prima a spogliarsi per protesta contro le pellicce. Non ha mai smesso di frequentare i salotti televisivi fino alla fine nonostante le cure per il cancro le avessero sciupato il volto Marina continuava ad apparire sul piccolo schermo coperta da un velo. Forse anche per lei a volte deve essere stato faticoso anche essere Marina Ripa di Meana, ma ha vissuto come ha voluto. Libera. Oltre ogni convenzione.