Il Movimento 5 Stelle è il primo partito, la Lega di Salvini supera i Forza Italia nella coalizione di centrodestra, il Pd è in caduta libera: questa la fotografia dell’Italia che viene fuori dalle urne. Nessuna delle forze politiche in campo è arrivata al 40% che permetteva e prometteva maggioranza assoluta alla Camera e al Senato. È arrivato, dunque, il momento di capire cosa succede adesso e quali sono le prossime tappe. Innanzitutto si devono sbrigare le formalità: tra l’8 e il 9 marzo i nuovi eletti cominciano a registrarsi in Parlamento. Il 23 marzo le nuove camere si riuniranno per la prima seduta per scegliere i presidenti di Camera e Senato. Due giorni dopo, il 25 marzo, è il termine ultimo per i parlamentari per comunicare il gruppo di appartenenza.
LEGGI ANCHE: Elezioni politiche: vincitori e vinti
POSSIBILI ALLEANZE. In questi venti giorni i vari partiti proveranno a digerire i risultati elettorali e visto che nessuna maggioranza di governo è uscita dalle urne bisognerà formarla al di fuori con la calcolatrice in una mano e programmi politici nell’altra. Ma se alcune alleanze di governo sembrano possibili sulla carta, come ad esempio tra i partiti anti-sistema Lega-M5S, non lo sono dal punto di vista politico. Il centrodestra dovrà capire innanzitutto quanti seggi gli mancano per ottenere la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato, ed eventualmente se e come trovare quei voti in modo da poter ottenere dal presidente della Repubblica l’incarico di formare un governo. Anche il Movimento 5 Stelle, che è stato il partito più votato, dovrà decidere con attenzione con quale partito vuole aprire un dialogo. Si torna anche a parlare di un governo di scopo, con obiettivo una nuova legge elettorale, o un governo di unità nazionale con l’appoggio di più forze politiche.
LEGGI ANCHE: Elezioni politiche. Il voto italiano visto dall’Europa
LE PROSSIME TAPPE. È alla fine del mese che si entra davvero nel vivo per la formazione di un eventuale nuovo governo. Dopo l’elezione dei presidenti di Camera e Senato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inizierà le consultazioni al Quirinale con tutti i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Visti i numeri risicati, non sarà semplice il compito del Capo dello Stato che potrà scegliere se conferire un incarico pieno ad un presidente del Consiglio che si presenta con i numeri per governare o un incarico esplorativo per vedere se è possibile la formazione di un esecutivo. Solo al momento dello scioglimento della riserva, in senso positivo ovviamente, si può presentare la lista dei ministri al Colle. Prima di arrivare a governare, il nuovo presidente del Consiglio dovrà far giurare il suo esecutivo e ricevere il voto di fiducia alle Camere. Deve avere, cioè quella maggioranza che oggi nessuno ha.