La vittoria di Zingaretti va oltre il risultato nella Regione Lazio: rappresenta l’unico baluardo sopravvissuto al terremoto che ha investito il Partito Democratico. Il governatore è stato il primo presidente della storia della Regione Lazio a ottenere dagli elettori un secondo mandato ottenendo il 33,26% delle preferenze. L’avversario del centrodestra, Stefano Parisi, si è fermato al 31,49%, Roberta Lombardi (M5S) al 27,26% e Sergio Pirozzi al 4,94%. «È un risultato di straordinaria importanza – commenta Zingaretti – perché avvenuto nello stesso giorno della più devastante sconfitta delle forze di sinistra nella storia della Repubblica. È un fatto democraticamente di grandissima rilevanza».
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ZINGARETTI BIS. Nicola Zingaretti, 52 anni, nel 2013 vinse le elezioni regionali con il 40 per cento dei voti, battendo per più di dieci punti il suo rivale di centrodestra, Francesco Storace. Prima di diventare presidente della regione era stato presidente della provincia di Roma, eurodeputato e segretario della Sinistra Giovanile. È considerato un esponente molto apprezzato anche dai fuoriusciti dal partito confluiti in Liberi e Uguali che hanno appoggiato la sua candidatura. «Si apre una fase di servizio per ricostruire la speranza che è l’esatto opposto di odio, egoismo, ricerca di un capro espiatorio. Inizia una nuova fase – sottolinea Zingaretti – nella quale questa bella alleanza del fare dovrà dare il suo contributo per rigenerare il centrosinistra». Resta da capire se la conquista del bis consentirà a Zingaretti di avere una maggioranza stabile in Consiglio regionale o se lo scrutinio partorirà un mandato traballante.