L’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy è stato fermato dalla polizia a Nanterre per essere interrogato sui presunti finanziamenti illeciti provenienti dalla Libia dell’ex presidente Muammar Gheddafi per la sua campagna elettorale del 2007 che lo portò all’Eliseo. È la prima volta che Sarkozy viene interrogato su queste accuse, dopo l’apertura dell’inchiesta nel 2013.
L’INCHIESTA. L’indagine ha subito un’accelerazione nel maggio 2012, dopo che il sito d’informazione Mediapart ha pubblicato di un documento libico che parla di finanziamenti da parte della Libia di Gheddafi alla campagna elettorale di Nicolas Sarkozy. Come riferisce il quotidiano francese “Le Monde”, nel 2016, durante le primarie repubblicane, i magistrati francesi incastrarono Ziad Takieddine, intermediario libico che confessò di aver portato 5 milioni di euro in contanti da Tripoli a Parigi tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, e di averli consegnati all’allora ministro dell’Interno Claude Guéant, vicino a Sarkozy. Takieddine è stato accusato di «complicità in corruzione di funzionario straniero» e di «appropriazione indebita di fondi pubblici in Libia», accuse confermate poi nel 2012 da Abdullah Senussi, ex direttore dei servizi segreti militari del regime libico. Inoltre, riferisce ancora il quotidiano francese, alcuni documenti dell’ex ministro del Petrolio libico Choukri Ghanem menzionano l’esistenza di pagamenti diretti a Nicolas Sarkozy. Secondo “Le Monde”, il fermo di Sarkozy è conseguente al ritrovamento di nuove prove. La legge francese stabilisce che questo tipo di fermo può durare fino a 48 ore: entro il termine del fermo i giudici dovranno decidere se liberare Sarkozy o sporgere accuse formali.