«Si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce». È con le parole della sua fondatrice, Giulia Maria Crespi, che il Fai ha lanciato l’ultima edizione delle giornate di primavera. Una mobilitazione che coinvolgerà tutto lo stivale, da Nord a Sud, e che consentirà a migliaia di italiani di visitare, soprattutto, luoghi storici o percorsi naturalistici che sono di norma chiusi durante il corso dell’anno. Vivere la bellezza come scoperta dunque, restituendo agli italiani una parte del loro patrimonio storico-culturale non ancora fruibile. Un progetto che guarda ai giovani come protagonisti di un impegno di custodia e valorizzazione che non può non reggersi su un patto intergenerazionale fondato sul passaggio ciclico di consegne tra adulti e ragazzi. In molti dei siti interessati dall’iniziativa sarà infatti possibile trovare i volontari del Fai in qualità di ciceroni provenienti dalle scuole medie e superiori di tutta Italia. Una bellezza, quella che intende promuovere il Fai, che necessita anche di essere preservata, custodita, protetta dall’incuria e dalla mancanza di rispetto dell’uomo e dai sempre frequenti attacchi speculativi che vengono portati al patrimonio da imprenditori senza scrupoli. A questo scopo, ai visitatori dei siti aperti dal Fai sarà anche possibile tesserarsi all’associazione o lasciare una semplice offerta in denaro per contribuire alle sue attività. È importante sottolineare come in almeno metà dei mille luoghi che saranno interessati dal progetto l’accesso sarà garantito anche ai portatori di disabilità.
L’elenco completo dei siti è consultabile nel sito del Fai
I LUOGHI DA NON PERDERE. Tra le meraviglie che sarà possibile visitare questo week-end ce ne sono alcune davvero particolari che non ci si può lasciare sfuggire. Per esempio, il Forte Umberto I a Porto Venere, bastione difensivo di fine ottocento a 30 metri sul livello del mare. In Campania apriranno i battenti gli appartamenti privati di Ferdinando II ed il Fondo della Duchessa di Aosta. Nel weekend sarà aperta la crociera inferiore della Galleria Umberto I, che, fino agli anni ‘60, ospitava la cassa cambiali della Banca Nazionale dell’Agricoltura, ma anche stanze personale del re, come i bagni reali e le sale per il divertimento. Vale la pena visitare anche Anversa degli Abruzzi ed i suoi palazzi storici inseriti nella classifica dei borghi più belli d’Italia e ispiratori della “fiaccola sotto il moggio”, celebre tragedia di Gabriele D’Annunzio. A Milano sarà aperta la Sala del Tiepolo di Palazzo Clerici che offre l’opportunità di visitare con il naso all’insù una delle più sfarzose case del Settecento. La Galleria degli Arazzi, affrescata dal celebre artista veneziano Giovan Battista Tiepolo, da sola vale il viaggio.