Il Molise ha votato e ha il suo governatore. Donato Toma, sostenuto dal centrodestra, conquista il 43,46% delle preferenze, in netto vantaggio sul candidato del Movimento 5 Stelle, Andrea Greco, fermo al 38,1%. Un risultato che in questi giorni di trattative per la soluzione del rebus governo afferma la solidità della coalizione di centrodestra. «Il voto del Molise fa capire che il centrodestra non si può spaccare», ha affermato Toma anticipando le dichiarazioni dei leader nazionali. L’esito delle regionali in Molise, in attesa di quello che succederà in Friuli e in Valle d’Aosta, dà una spinta al centrodestra bloccando le velleità del Movimento 5 stelle di espugnare per la prima volta la poltrona di governatore e ribadire la supremazia nazionale.
«M5S PRIMA FORZA POLITICA». Difficile dire se ha pesato anche l’inutile tira e molla di un mese e mezzo di trattative a Roma. Ma di sicuro le logiche che stanno dietro al voto nelle Regioni e nelle città sono diverse. L’intreccio tra voto di protesta e la proposta del reddito di cittadinanza vincente a livello nazionale non ha funzionato in Molise. Dopo il 44,8% delle politiche, il M5s avrebbe potuto sfondare e ottenere la sua prima regione. Invece si è fermato al 38%. Ma per Di Maio resta un grande risultato: «Il MoVimento 5 Stelle si è presentato da solo mentre dall’altra parte c’erano grandi ammucchiate che ora rischiano di sciogliersi come neve al sole, come la Sicilia insegna, e che difficilmente potranno lavorare per il bene dei molisani». Lo scrive su facebook il leader politico del M5S che aggiunge: «Donato Toma era sostenuto da una coalizione composta da 9 liste, di queste nemmeno una è riuscita a raggiungere il 10% dei voti. I partiti che insieme rappresentano il centrodestra a livello nazionale – Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – insieme superano appena il 22%. Il nostro Andrea Greco, da solo, supera il 38%. Il Movimento 5 stelle si conferma anche in Molise prima forza politica della Regione. Questo risultato è la dimostrazione che una larga parte del Paese ci chiede con forza di archiviare la vecchia politica e di far partire un governo del cambiamento».
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«BRUTTISSIMO RISULTATO PER IL PD». Il candidato del centrosinistra, Carlo Veneziale, si ferma al 16,8%. «È un bruttissimo risultato, un risultato che ci aspettavamo quello molto negativo che sta arrivando in Molise; andrà meglio in Friuli Venezia Giulia», dice Ettore Rosato, deputato Pd e Vicepresidente alla Camera. Il Pd con l’8,7% perde quasi metà dei consensi rispetto al 15,2% delle politiche. Un altro passo indietro per il partito che ha governato il Paese e che adesso è all’opposizione, come continuano a ripetere i suoi esponenti, e ci rimarrà chissà per quanto tempo se non imbocca un cambiamento. E non si tratta soltanto di progetti e di programmi ma anche di una leadership da cercare e immaginare.
«VITTORIA DEL CENTRODESTRA UNITO». La coalizione del centrodestra dilaniata da liti interne e sterili discussioni, ottiene un risultato che la ricompatta. Le diverse posizioni di Salvini e Berlusconi dei per gli elettori molisani non sono mai state così vicine. Forza Italia ottiene il 9,4%, mentre la Lega si ferma a 8,3% (poco sotto al risultato del 4 marzo 8,7%). Un risultato che fa percepire al leader leghista che non può stare senza l’alleato Berlusconi. Lo strappo con Forza Italia appare, dunque, un azzardo. «In Molise ha vinto il centrodestra nettamente, i 5 Stelle sono arrivati secondi. Smettano di dire io, io, io e mettiamoci a lavorare». E anche Forza Italia manda un messaggio chiaro ai Cinque Stelle dopo la vittoria in Molise: «La bellissima vittoria in Molise rappresenta l’ennesima dimostrazione dell’ottimo stato di salute della coalizione di centrodestra. Altro che artifizio elettorale, caro Di Maio, la nostra area politica è forte, competitiva, credibile, e ancora una volta è stata premiata dai cittadini nelle urne», afferma la capogruppo alla Camera degli azzurri, Maria Stella Gelmini.