Sembrava una gita in barca come tante altre per i velisti italiani Aldo Revello e Antonio Voinea, di origini rumene. La passione per l’Oceano Atlantico, condizioni atmosferiche perfette, le giornate che passano ascoltando il sussurro dell’acqua o leggendo un buon libro al chiarore pallido della luna. Tutte queste cose, lo skipper Aldo Revello ed il marinaio Antonio Voinea le stavano raccontando sul proprio diario Facebook descrivendo il proprio viaggio nell’Atlantico che dalla Martinica li stava conducendo attraverso le Azzorre, fino alla tappa intermedia di Gibilterra prima del definitivo approdo a La Spezia. Poi l’allarme, lanciato all’improvviso ed in pieno giorno nella mattina del 2 maggio, e l’interruzione completa di qualsiasi forma di comunicazione.
LE IPOTESI SULL’ACCADUTO. Non c’è alcuna certezza al momento sulle circostanze che hanno portato alla sparizione dei due velisti italiani. Ciò che sappiamo è che in pieno giorno, il 2 maggio, l’Oceanis Clipper 473 Bright, la nave su cui viaggiavano Aldo ed Antonio, ha lanciato una richiesta d’aiuto tramite il sistema Epirb. L’acronimo sta per “Emergency Position Indicating Radio Beacons”, in italiano “trasmettitore radio indicante la posizione d’emergenza”. Si tratta di un trasmettitore di soccorso il cui scopo è quello di segnalare la posizione di imbarcazioni e navi in situazioni di grave emergenza. È essenzialmente costituito da un radiofaro che si interfaccia con il sistema satellitare Cospas-Sarsat per le operazioni di ricerca e soccorso. Viene ad oggi considerato il dispositivo di sicurezza più efficace tra quelli a bordo. Purtroppo è possibile supporre che il Bright sia affondato. Lo suggerirebbero i resti ritrovati intorno all’area da cui è partito il segnale, benché non ancora ufficialmente identificati come appartenenti all’imbarcazione, e lo scarso lasso di tempo in cui il segnale Epirb è risultato attivo. È probabile che questi si sia attivato in automatico e abbia poi smesso di funzionare a causa dell’affondamento del mezzo. Tra le cause di un possibile incidente, verrebbe da escludere lo speronamento di un altro mezzo essendo le condizioni meteo molto stabili e prive di foschia e considerando che qualunque cosa sia successa, è accaduta in pieno giorno.
«CONTINUARE A CERCARE». Nell’appello lanciato alle autorità, Rosa Cilano ha affermato la convinzione che i due dispersi si trovino ora sulla zattera d’emergenza in dotazione al Bright. Un’ipotesi plausibile ma che, in caso di incidente grave come si suppone sia quello accaduto all’imbarcazione, risulterebbe abbastanza flebile. Supponendo, infatti, che la barca si sia ribaltata o che abbia perso la chiglia a causa di una collisione, appare improbabile che i due possano essere riusciti a nuotare sotto l’imbarcazione per liberare la zattera e rifugiarvisi. In ogni caso questa possibilità esiste, ecco perché è importante continuare le ricerche così come sta chiedendo la Farnesina ed anche alcuni uomini politici come il deputato velista Andrea Mura che ha annunciato un’interrogazione urgente al Ministro degli Esteri. «Chiunque possa aiutarci, anche al di fuori del Portogallo, chiediamo che lo faccia. Mi rivolgo a tutte le imbarcazioni». Sono le parole disperate e accorate della moglie di Aldo Revello, Rosa Cilano. «Ci sono infiniti casi di persone – aveva detto la donna – che sono sopravvissute su una zattera anche oltre 70 giorni. Faccio appello al Governo e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché facciano pressioni sulle autorità portoghesi per continuare a cercare Aldo e Antonio. Al nostro fianco ci sono velisti esperti come Giovanni Soldini e altri: sostengono che potrebbero trovarsi su una zattera anche in una zona diversa, portati dalle correnti».