Continuano le trattative per far nascere il governo a trazione Lega-Movimento Cinque Stelle. Si cerca un accordo su flat tax, immigrazione e legge Fornero. Ma Di Maio e Salvini trattano su tutto: dai ministri al programma. E per il premier ormai la strada imboccata è quella di un “nome terzo”. Potrebbe trattarsi di Giampiero Massolo, il diplomatico che rischiò di diventare ministro nel governo Monti. Arrivato a Palazzo Chigi nel 1990 nell’ufficio diplomatico con Giulio Andreotti presidente del Consiglio, tre anni dopo Massolo era consigliere diplomatico di Lamberto Dini e subito dopo, con Silvio Berlusconi premier, fu nominato capo della segreteria particolare del capo del governo. Fino a diventare, dopo una serie di altri incarichi, prima ambasciatore di rango e poi segretario generale della Farnesina. E adesso potrebbe essere la figura di convergenza tra la Lega e il Movimento 5 Stelle.
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LA CARRIERA. Nato a Varsavia nel 1954, laureato in Scienze Politiche, è stato dirigente alla Fiat prima di vincere il concorso al ministero degli Esteri. Dopo aver lavorato all’Ambasciata presso la Santa Sede, dal 1982 al 1985 lavorò come primo segretario a Mosca. Per i tre anni successivi, fino al 1988, Massolo è alla rappresentanza permanente presso la Comunità Europea a Bruxelles dove ricopre l’incarico di portavoce della delegazione italiana nei gruppi di lavoro del Consiglio dei ministri Cee competenti per la politica dell’ambiente e per la politica dell’energia. Contemporaneamente coordina il settore degli aiuti di Stato e della politica industriale. Varcò la soglia di Palazzo Chigi nel 1990 nell’ufficio diplomatico con Giulio Andreotti premier. Poi fu consigliere diplomatico di Lamberto Dini e fu nominato da Silvio Berlusconi capo della segreteria particolare del capo del governo. Una carriera piena di incarichi. Come quello di ambasciatore di rango e di segretario generale della Farnesina durante il secondo governo Prodi. Nel 2012, dopo la delusione del mancato reclutamento nel governo Monti, viene nominato direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza al posto di Gianni De Gennaro, chiamato a Palazzo Chigi come sottosegretario. Nel 2015 assume anche la presidenza di Fincantieri prima di diventare anche presidente dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale.