Tutto come da pronostico. L’Atletico Madrid si aggiudica la quarantaseiesima edizione della Europa League, l’ex Coppa Uefa. Gli uomini di Simeone, squalificato dopo i pesanti insulti rivolti all’arbitro nella semifinale d’andata contro l’Arsenal, guidati dal suo secondo “el Mono” Burgos, hanno battuto per 3 a 0 l’Olympique Marsiglia. A Lione i colchoneros si sbarazzano, non senza problemi, dei francesi che pagano la mancanza d’esperienza a determinati livelli. L’OM non giocava una finale europea dal 2003/2004 mentre per l’Atletico si trattava della quinta nelle ultime nove stagioni, due di queste di Champions League. Le altre tre tutte in Europa League e tutte vinte.
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LA PARTITA. Il Marsiglia, squadra piena di giovani alla prima partecipazione ad un evento del genere, parte forte e ha subito due buone occasioni. L’Atletico però resiste e controlla senza apparenti patemi la sfuriata marsigliese. Ma nel giro di dieci minuti l’O.M. perde improvvisamente la rotta. Al ventesimo Anguissa perde un pallone sanguinoso dopo una serie di passaggi di alleggerimento che vedono coinvolto anche l’esperto portiere Mandanda, Griezmann si invola solo davanti all’estremo difensore e con freddezza lo infila. 1-0 e marcatura numero 28 nella stagione di “Le Petite Diable”. Il buio del Marsiglia però diventa ancora più nero alla mezz’ora, quando il suo uomo simbolo, il capitano Payet, che aveva avuto l’ardire di sfiorare il trofeo all’ingresso in campo, si infortuna ed è costretto a uscire. Qualcuno cerca di vedere positivo ricordando l’infortunio patito da Cristiano Ronaldo nella finale dell’Europeo. E in effetti il risultato è simile, ma solo perché perdono i francesi. La partita si trascina così all’intervallo. Dopo il riposo si continua su ritmi equilibrati, ma stavolta sono i colchoneros a partire forte e Griezmann, al minuto 49’, raddoppia. 29 stagionali per lui e ipoteca importante sulla conquista del trofeo. L’OM prova a reagire, ma l’Atletico non è squadra che si scopre e rischia. Gli uomini di Simeone, scatenato nello skybox in tribuna, gestiscono senza problemi e recriminano anche per un mani di Luiz Gustavo in area di rigore. Sul finale il Marsiglia di Rudi Garcia ha uno scatto d’orgoglio e colpisce un palo col subentrato Mitroglu. Ma non è serata. Così poco dopo capitan Gabi chiude i conti. 3-0 e coppa a Madrid. Risultato forse pesante visto lo sforzo dell’Olympique, ma che comunque rispecchia i valori in campo.
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INFINITO CHOLO. Per il Cholo è record dopo record. In questo momento Simeone è l’allenatore in attività con più finali europee giocate. Il calcio non spettacolare ma concreto dei colchoneros paga così ancora una volta. L’allenatore argentino, con la sua proverbiale garra, ha plasmato a sua immagine e somiglianza una squadra che non avrà né i soldi né il talento di Barcellona e Real Madrid, ma che continua a macinare risultati. Serata particolare poi per i rojiblancos che hanno salutato per l’ultima volta “El Nino” Torres e, probabilmente, anche il decisivo Griezmann, al centro di voci di mercato che lo vorrebbero lontano dal Wanda Metropolitano e sempre più vicino al Camp Nou. Bisogna comunque fare un plauso al Marsiglia: l’OM ha dimostrato di essere una squadra briosa e spettacolare, e sicuramente non avrebbe meritato un passivo così pesante. Adesso la sfida più importante sarà riconfermarsi a questi livelli, e non sarà facile per Rudi Garcia che può comunque godersi un momento di gioia personale dopo le difficoltà avute a Roma. Ad ogni modo rimane un dato importante per tutta Europa: domina la Spagna. E nello specifico Madrid rischia di vedere sul tetto del continente entrambe le squadra della sua città. Un calcio avanti anni luce rispetto agli altri. Un calcio che continua a dominare.