Gli psichiatri parlano di “amnesia dissociativa”, un vuoto di memoria transitorio che porta a una sconnessione delle funzioni della coscienza dalla memoria provocato da eventi traumatici oppure da un forte stress, per cercare di dare una spiegazione a qualcosa di incomprensibile e inaccettabile come dimenticare un bambino in macchina. Un dramma che mai dovrebbe accadere e invece accade, com’è successo di nuovo nel pisano dove un uomo ha lasciato la figlia di poco meno di un anno in auto nel parcheggio dello stabilimento dove lavorava provocandone la morte. Nonostante non ci sia ancora una legge che renda obbligatori i sensori “anti-abbandono”, da fine maggio sarà disponibile BebèCare, il nuovo sistema di sensori integrati in alcuni seggiolini Chicco, che è stato sviluppato in Italia in collaborazione con Samsung.
SISTEMA SALVAVITA. Un nuovo dispositivo in grado di rilevare la presenza dei piccoli in auto e avvisare mamme e papà affinché non li dimentichino. Basterà connettere i seggiolini ad una apposita app per rendere operativo il sistema che prevede due livelli di allarme. Il primo si attiva quando lo smartphone collegato al seggiolino si allontana dalla vettura: in quel caso, l’app invia un segnale acustico e visivo che si può silenziare entro 40 secondi. Se l’avviso non viene silenziato, si passa all’allarme di secondo livello: l’applicazione invia un sms ai numeri di emergenza memorizzati nell’account con le informazioni utili per geolocalizzare la vettura e, di conseguenza, il bambino. Anche se in rete già da alcuni anni circolano molti dispositivi anti-abbandono. Il più noto è composto da due sensori, uno da collegare al sedile del guidatore e l’altro a quello del bimbo che, se il primo si allontana, fa scattare il segnale acustico.
LA LEGGE CHE NON C’È. A lanciare l’allarme e a chiedere di fare qualcosa di concreto per evitare queste tragedie familiari fu il papà di Luca Albanese, il bimbo di due anni morto a Piacenza perché dimenticato in auto per otto ore sotto il sole. E proprio quel padre su Facebook, con il gruppo «Mai più morti come Luca», lanciò la proposta di legge per rendere obbligatorio su tutti i veicoli un dispositivo sonoro che avverta il conducente che scende dall’abitacolo della presenza di altre persone in auto, in particolare di bambini sui seggiolini posteriori. Una proposta introdotta nella scorsa finanziaria, ma che non ha superato il voto d’aula. L’emendamento alla legge di Bilancio, già approvato dalla Commissione Trasporti di Montecitorio, che avrebbe modificato l’articolo 172 del Codice della Strada introducendo, appunto, il vincolo dei sistemi di ritenuta equipaggiati con un dispositivo di allarme in grado di avvisare genitori della presenza a bordo di un bambino, non è stato ammesso per un vizio di forma perché considerato “estraneo alla materia”.