Legittima difesa, lotta alla corruzione, sanzioni alla Russa. Poi ancora lavoro, tasse e immigrazione. Ci sono tutti i punti del “contratto di governo” nel discorso pronunciato dal premier Conte al Senato, dove in serata verrà votata la fiducia all’esecutivo gialloverde. «Oggi ci presentiamo a voi – esordisce il presidente del Consiglio – per chiedere la fiducia a favore non solo di una squadra di governo ma di un progetto per il cambiamento dell’Italia. Assumo l’incarico con umiltà e determinazione, mosso solo da spirito di servizio. Da noi un cambiamento radicale di cui siamo orgogliosi. Io sarò garante del contratto, come avvocato che tutelerà l’interesse dell’intero popolo italiano». Un discorso durato un’ora e quindici minuti e già passato alla storia per essere stato il più lungo della storia della Repubblica. «Vogliamo essere pragmatici – ha detto – Ascolto, esecuzione e controllo saranno i tre pilastri dell’azione di governo»
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RISPOSTA ALLE ACCUSE DI POPOLULISMO. «Bisogna offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini», afferma il presidente del Consiglio nell’illustrare il discorso programmatico nell’aula di Palazzo Madama. Poi l’attacco sulle accuse di populismo: «Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini: le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo». Conte è poi passato ad elencare i punti del cosiddetto “contratto di governo” tra Lega e Movimento 5 Stelle.
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I PUNTI DEL PROGRAMMA. «La prima preoccupazione del governo saranno i diritti sociali, progressivamente smantellati negli ultimi anni – continua Conte – I cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, a un reddito minimo di cittadinanza, a pagare in maniera semplice tasse eque, avendo come obiettivo la flat tax». Ma l’evasione va combattuta anche «inasprendo l’esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori». Quanto alla politica estera Conte è chiaro: «Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato. Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa».
IL CAMBIAMENTO. «Il cambiamento è in una giustizia rapida ed efficiente e dalla parte dei cittadini, con nuovi strumenti come la class action, l’equo indennizzo per le vittime di reati violenti, il potenziamento della legittima difesa. Cambia che metteremo fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà», ha ripreso Conte. E parlando ancora di “cambiamento”, Conte spiega che «combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il «daspo» ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura. Sul piano della sicurezza potenzieremo la legittima difesa». Questo governo, assicura il premier, realizzerà il programma: «Se anche realizzassimo solo le innovazioni che ho appena enunciato, i cittadini percepirebbero immediatamente che il vento nuovo non ha soffiato invano. Percepirebbero che il vento del cambiamento sta soffiando dappertutto: nelle grandi città e nei piccoli comuni. Percepirebbero che la loro qualità della vita è migliorata e si sentirebbero anche più uniti e orgogliosi di vivere in questo nostro bellissimo Paese. Questo è in definitiva il nostro obiettivo»