Filippo Tortu ce l’ha fatta! A Madrid, secondo dietro il cinese Su, il campione europeo juniores è finalmente riuscito a battere il record italiano sui 100 metri fatto registrare quasi 40 anni fa dalla Freccia del Sud, il compianto Pietro Mennea che, da oggi, non è più l’uomo più veloce della storia d’Italia. Sulla pista della capitale spagnola, la commozione e l’entusiasmo hanno accompagnato questo risultato storico per l’atletica italiana e non solo, dato che Tortu, col 9’’99 di ieri, diventa il terzo bianco di sempre ad abbattere il muro dei 10 secondi dopo il francese Cristophe Lemaitre, di cui speriamo il nostro azzurro possa ripercorrere la carriera, e l’azero naturalizzato turco Ramil Guliev.
LA GARA. Tutti avevamo ancora negli occhi lo sprint di Roma, quando Filippo Tortu, partito male, era riuscito sull’allungo a rimontare diverse posizioni e staccare il super tempo di 10’’04, dopo aver fatto registrare 10’’03 poco prima a Savona. A Madrid la musica cambia significativamente e la rimonta dell’atleta delle Fiamme Gialle vista al Golden Gala si trasforma in una gara di testa fin dallo stacco dai blocchi. Tortu insegue il cinese Su, ieri inarrivabile a 9’’91, in un’azione molto composta e concreta, e taglia il traguardo solo dietro il cinese. Ed è lì che accade la magia. Mentre a Roma c’era stato un innegabile pizzico di delusione nel vedere sul tabellone un tempo superiore ai 10 secondi, ieri sugli schermi dello stadio spagnolo è apparso quello che tutta Italia aspettava di leggere da quando nel ’79, a Città del Messico, Pietro Mennea aveva corso in 10’’01: 9’’.99, record italiano e una pagina di storia dello sport e dell’atletica riscritta.
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ESTASI. Subito sono scattate le celebrazioni in casa Tortu: il padre allenatore e lo stesso atleta sono apparsi al settimo cielo per un risultato che appare ancora più storico se si pensa che il record precedente di Mennea era stato fatto registrare a Città del Messico, in condizioni atmosferiche decisamente più favorevoli di quelle che il ventenne delle Fiamme Gialle ha dovuto affrontare ieri, anche se con un +0.2 di vento a favore. Ipotizzando di mettere Filippo Tortu nello stesso contesto atmosferico del record di Mennea si potrebbe pensare ad miglioramento tra i 3 e i 4 centesimi rispetto a questo già straordinario 9’’99. L’atleta azzurro adesso è atteso alla prova della maturità chiamata Europeo di Berlino. Ottenere una medaglia sarebbe straordinario per lui e per tutto il movimento, ma occhio a riempire di pressioni un ragazzo ancora così giovane. Ci sono delle cose da migliorare, come ad esempio lo stacco dai blocchi, anche ieri apparso non fluido, ma ciò che è certo è che l’atletica italiana ha il suo nuovo alfiere dopo anni di promesse mancate. Il padre di Tortu ieri ha detto di aver visto realizzato un sogno, lo stesso che Filippo, intervistato, ha detto di aver coltivato sin da bambino. Adesso bisognerà rincorrerne di nuovi, con una nazione che spingerà questo nuovo figlio del vento.