Non c’è estate che non sia scandita dalle urla pittoresche e dall’accento esotico dei venditori ambulanti che presidiano a frotte le spiagge, soprattutto del Sud Italia. Il termine “vu cumprà” è ormai entrato di diritto nel nostro lessico comune. E proprio contro questa categoria sta per scatenarsi l’ultima crociata del vice premier Matteo Salvini che promette il pugno di ferro contro i fenomeni di illegalità che proliferano sotto l’ombrellone.
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UN GIRO D’AFFARI DA 22 MILIARDI. Parlare di vu cumprà è soltanto folklore. Dietro l’attività degli ambulanti, dei tatuatori o dei massaggiatori che si accattivano spesso la nostra simpatia con il loro modo di fare divertente e caratteristico si materializza un giro d’affari di ben 22 miliardi di euro con una parallela mancanza di gettito per le casse dello Stato di 11,5 miliardi di euro, come denuncia Confesercenti. Un buco nero enorme che danneggia, in aggiunta, centinaia di piccole e medie imprese che operano negli stessi settori. Sulla base di questi dati il dicastero a guida Salvini dovrebbe emanare entro fine mese una direttiva per il contrasto e la prevenzione di simili fenomeni. Scopo del provvedimento sarà quello di punire non soltanto gli ambulanti abusivi ma anche chi compra merce contraffatta o chi affitta locali per lo stoccaggio di tali prodotti. Gli strumenti utilizzati dovrebbero riguardare principalmente una più forte sinergia tra le forze dell’ordine come i carabinieri e la guardia costiera e la polizia municipale dei singoli comuni. Se non riuscirà l’operazione di reperimento risorse dai fondi europei per la promozione della legalità, il ministero potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di rafforzare l’istituto della mobilità volontaria temporanea per spostare personale nelle zone più critiche. Nelle more di un intervento del ministero, sono già tanti i Comuni che adottano propri regolamenti di contrasto a tali fenomeni di abusivismo. Un esempio su tutti è il Comune di Rimini, guidato dal sindaco Andrea Gnassi, che ha quasi azzerato il fenomeno dell’abusivismo sulle spiagge con controlli quotidiani sui lidi da parte di un pool di agenti della polizia municipale dotati di telecamere, macchine fotografiche, automezzi ed in contatto diretto con polizia e carabinieri, che a loro volta vigilano sugli affitti in nero agli abusivi.
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LE SANZIONI IPOTIZZARE. Le sanzioni che potrebbero essere introdotte dalla direttiva “spiagge sicure” sono salatissime. Per chi acquista roba contraffatta si parla di multe che vanno da 100 a 7.000 euro. Sanzione da 2.582 a 15.493 euro, invece, per chi vende con annessa confisca dei beni. Multe anche per chi affitta magazzini per lo stoccaggio di materiale contraffatto.