L’Italia si colora di magliette rosse «per fermare l’emorragia di umanità». Sono migliaia le adesioni di associazioni, comitati, scuole, artisti, giornalisti, scrittori, e singoli cittadini che hanno risposto all’iniziativa lanciata da Libera e Gruppo Abele, Arci, Legambiente, Anpi «per ricordare i tanti bambini migranti morti in mare e, in generale, di chi ha perso la vita nelle traversate». Una t-shirt rossa, come quella del piccolo migrante Aylan morto sulle coste della Turchia. Indossavano il rosso anche i bambini fotografati sulle spiagge della Libia. Di rosso le mamme vestono i loro piccoli prima della partenza sperando che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Un colore che non figura nell’armadio del ministro dell’Interno Matteo Salvini che su Facebook ironizza: «Che peccato, in casa non ho trovato neanche una maglietta rossa da esibire oggi».
LA POLEMICA. Una battuta che scatena polemiche e reazioni. «Gliela porto molto volentieri una maglietta al Viminale, un piccolo gesto, fatto con rispetto», ha risposto don Luigi Ciotti, parlando a Rainews 24. «Credo che dobbiamo poter incontrarci, per metterci nei panni un po’ degli altri – ha detto il fondatore di Libera- perché importante è riflettere, porsi delle domande, anche nelle diversità. La maglietta rossa è un segno, e ai segni devono seguire le azioni». Ma Salvini non demorde e poche ore dopo pubblica un altro post con la foto del giornalista Gad Lerner in camicia rossa e con un orologio Rolex al polso: «#MagliettaRossa & Rolex, fantastico»
LE REAZIONI. «Un bullo indegno, anti italiano, si crede forte ma nessuno gli dà retta. Vuole diminuire gli arrivi dei migranti con più morti in mare, spero che ai suoi figli non avvenga ciò che sta riservando a tanti bambini». Replica Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr, intervistata da Tpi. Al ministro dell’Interno risponde anche Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali: «La sua battuta nemmeno stupisce, ma fa schifo. Chi ironizza sulla morte e sulla disperazione di migliaia di persone è solo un poveraccio. Indegno di svolgere il ruolo istituzionale che riveste».
L’ITALIA SI TINGE DI ROSSO. E al di là delle polemiche Libera racconta di «un Paese colorato di magliette rosse, da quota 2000 del rifugio Gran Paradiso all’isola di Lampedusa passando per i campi di formazione sui beni confiscati di Libera alla Goletta Verde di Legambiente in navigazione verso la Campania». L’’hashtag della giornata #magliettarossa è primo nella classifica di Twitter. «I migranti indossano magliette rosse sperando di essere visibili in caso di naufragio. Sperano nel colore acceso per non essere abbandonati. Oggi mettiamoci nei loro panni», scrive Saviano postando su Twitter un selfie con una maglietta rossa.
Aderisco all'appello di Libera e indosso una #magliettarossa contro l’emorragia di umanità. I migranti indossano magliette rosse sperando di essere visibili in caso di naufragio. Sperano nel colore acceso per non essere abbandonati. Oggi mettiamoci nei loro panni. #apriteiporti pic.twitter.com/x1NMauBTL0
— Roberto Saviano (@robertosaviano) July 7, 2018
Da Enrico Letta a Rosy Bindi, in molti lo hanno imitato. «In rosso Fiorella Mannoia e Vasco Rossi e Carlo Lucarelli», ma anche «tante persone comuni, come il medico di Lampedusa», scrive Libera.Illuminati di rosso il colonnato di Piazza del Plebiscito ed il Maschio Angioino a Napoli, in rosso anche al Gay Pride di Bologna. Anche all’hotel Ergife, dove in corso l’assemblea nazionale del Pd, il reggente Maurizio Martina, il presidente Matteo Orfini e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti indossano una maglietta rossa, così come molti membri dell’assemblea.
Io oggi indosso la #magliettarossa e vorrei che fossimo tantissimi a farlo. pic.twitter.com/qV9jpiDxFD
— Enrico Letta (@EnricoLetta) July 7, 2018