Funzionerà più o meno come l’indicatore acustico di serie che ricorda di indossare le cinture di sicurezza. Un segnale luminoso e uno acustico avviseranno i genitori, una volta spento il motore, della presenza del bambino in auto. La commissione Trasporti della Camera ha approvato in sede legislativa la proposta di legge che rende obbligatoria l’installazione di sensori anti abbandono sui seggiolini auto. Il testo base approvato è quello del ddl Meloni che prevede una modifica dell’articolo 172 del Codice della strada introducendo l’obbligo dei dispositivi anti-abbandono a partire dal 1 gennaio 2019. Ora manca solo il passaggio al Senato per il via libera definitivo, che avverrà dopo la pausa estiva.
COSA CAMBIA. Il testo prevede esclusivamente un obbligo di utilizzo per chi trasporta bambini fino a quattro anni, se conduce autovetture e autocarri (come per esempio furgoni o tir, mentre sono esclusi pullman e pulmini). Le sanzioni sono quelle già previste per chi non allaccia la cintura o fa viaggiare i bambini senza il seggiolino: una multa da 81 euro, una decurtazione di 5 punti e, in caso di recidiva nel biennio, la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi. Le caratteristiche del dispositivo saranno fissate da un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che dovrà anche vagliare l’idoneità di quelli già in commercio. Ma perché l’obbligo diventi effettivo bisognerà aspettare ancora un po’. Dopo il passaggio del testo in Senato, bisognerà attendere il decreto ministeriale che stabilirà le caratteristiche dei dispositivi idonei. Il Mit avrà 60 giorni a disposizione dall’entrata in vigore della legge, ma si tratta di un termine non vincolante. Il testo del disegno di legge dispone che l’obbligo dovrà scattare entro il 1 gennaio 2019.
INCENTIVI FISCALI. «Quando si introduce un obbligo si devono prevedere anche tutele per le famiglie» spiega il presidente del Codacons, secondo cui i seggiolini dovrebbero essere «totalmente gratuiti per i genitori, anche allo scopo di evitare ignobili speculazioni sull’esigenza di tutelare i bambini». Bisognerà aspettare la Legge di Bilancioper avere chiara la situazione sotto il profilo degli annunciati incentivi fiscali. La commissione Trasporti della Camera ha approvato anche un emendamento al testo, di due soli articoli, che apre alla possibilità di prevedere «agevolazioni fiscali, limitate nel tempo». Si pensa, dunque, a sconti per incentivare l’acquisto dei seggiolini anti-abbandono. Il ministro Danilo Toninelli, che aveva inserito l’intervento sui seggiolini tra le priorità del suo ministero, ha auspicato l’introduzione di una detrazione «fino a 200 euro» e ribadisce l’impegno ad assicurare «incentivi congrui». La previsione e l’entità dello sconto dipenderanno però dalle coperture finanziarie disponibili. In queste settimane e nei prossimi mesi ministero dei Trasporti e ministero dell’Economia lavoreranno “in stretta collaborazione” per trovare le risorse.
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I NUMERI DELL’ABBANDONO. Nel nostro Paese sono almeno dieci i casi accertati tra il 2011 e il 2018. L’ultima vittima a maggio scorso: Giorgia, di appena un anno, è stata dimenticata in un parcheggio a Pisa ed è morta all’interno dell’abitacolo della vettura. Prima di lei, purtroppo altri bimbi in tutto il mondo hanno subito la stessa sorte. Solo negli Stati Uniti ogni anno 37 bambini muoiono dimenticati in auto, in Brasile tra il 2006 e il 2016 sono stati accertati 24 decessi, mentre in Israele Save The Children ha parlato di 361 episodi di bambini lasciati soli in auto. Non va meglio in Europa dove numerosi casi sono stati segnalati in Francia, Germania, Spagna e Irlanda. A parte i casi patologici di bambini abbandonati da genitori ludopatici, nella maggior parte dei casi i medici parlano di “amnesia dissociativa”, un vuoto di memoria transitorio che porta a una sconnessione delle funzioni della coscienza dalla memoria provocato da eventi traumatici, stress, stanchezza, mancanza di sonno, piccole variazioni nella routine quotidiana.