«Revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia» è il coro unanime del governo Lega-M5s all’indomani del crollo del ponte Morandi sull’autostrada A10 di Genova. «Chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito – scrive il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, su Facebook – I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto. E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro». Una dichiarazione di guerra in piena regola alla società Autostrade per l’Italia ritenuta responsabile non solo dello stato di manutenzione del ponte Morandi, ma anche della tragedia in cui hanno perso la vita 39 persone, stando all’ultimo bollettino diramato dalla Prefettura di Genova.
DI MAIO: «RITIRARE LA CONCESSIONE EFARPAGARE LE MULTE». «I responsabili – ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Radicale – hanno un nome e un cognome e sono Autostrade per l’Italia. Dopo anni che si è detto che le cose dai privati sarebbero state gestite molto meglio, ci troviamo con uno dei più gradi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza. Queste sono scuse. Autostrade deve fare la manutenzione e non l’ha fatta. Prima di tutto si dimettano i vertici. È possibile in caso di inadempienze – ha aggiunto – ritirare la concessione e far pagare multe fino a 150 milioni di euro. Toninelli ha avviato le procedure per il ritiro della concessione. Ad Autostrade paghiamo i pedaggi più alti d’Europa e loro pagano tasse bassissime perché sono posseduti da una finanziaria Benetton in Lussemburgo. Bisogna ritirare le concessioni e far pagare le multe». E sulla viabilità Di Maio ha aggiunto: «Attingeremo da fondi straordinari per assicurare la circolazione ai cittadini anche prolungando, se serve, l’utilizzo di alcuni viadotti costieri. Stiamo studiando tutte le possibilità per far funzionare subito la viabilità, perché così la città è spezzata in due».
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SALVINI: «PUNIRE E CONTROLLARE». «La revoca delle concessioni è il minimo che ci si possa aspettare», ha detto il vicepremier Matteo Salvini intervistato da Radio 24. «Nostro dovere sarà controllare tutte le opere pubbliche segnalate da sindaci e cittadini, e individuare i colpevoli di questo disastro che non resterà impunito». Salvini ha poi ulteriormente precisato il concetto: «Siccome c’è un privato che su quel ponte ha incassato centinaia di milioni di euro, senza fare quello che doveva, questo privato la smette di gestire quell’autostrada, e risarcisca gli italiani a suon di soldi. E tutti gli altri privati che stanno incassando e non reinvestendo in sicurezza una parte dei loro utili dovranno essere messi sul chi va là. In tutta Italia, revocare queste concessioni, dare le multe più alte possibile e far pagare penalmente e civilmente coloro che hanno questi morti sulla coscienza è il minimo».
TRIA: «PRIORITÀ AGLI INVESTIMENTI PUBBLICI». La tragedia di Genova «conferma l’assoluta necessità di un grande piano di investimenti pubblici in infrastrutture, a cui il governo sta già lavorando, che parta dallo sblocco degli investimenti e degli interventi di manutenzione che hanno già finanziamenti a disposizione». È quanto afferma il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che in una nota ricorda come «gli investimenti pubblici in infrastrutture sono una priorità dell’attuale governo per i quali non ci saranno vincoli di bilancio».