Una foto in bianco e nero. Una faccia sorridente. Un titolo: «The new face of Europe». Il nuovo volto dell’Europa è Matteo Salvini. Il settimanale americano Time ha dedicato la copertina del numero che uscirà il 24 settembre al vicepremier italiano, precisando già nel sottotitolo il tono del pezzo: «Matteo Salvini, lo zar italiano sull’immigrazione, un uomo in missione per disfare l’Europa». In una lunga intervista, concessa il 4 settembre alla corrispondente Vivienne Walt, affronta i temi dell’immigrazione, del lavoro, dei rapporti Italia-Russia e dell’adesione al nuovo movimento populista lanciato da Steve Bannon, capo stratega del presidente americano Trump.
SALVINI E L’EUROPA. Un politico che fa la voce grossa anche in Europa, «il capitano- scrive Walt- che sta scuotendo l’establishment europeo e che minaccia di rovesciare un sistema politico che è stato travolto dall’ondata populista degli ultimi tre anni». Già le prime battute sono quelle che poi daranno il senso dell’intervista: il futuro dell’Europa e la paura che la Lega voglia la sua fine. «No. No. Al contrario», risponde il vicepremier alla domanda se abbia davvero intenzione di far “esplodere” l’Ue. «Penso che la storia – ha detto – ci ha consegnato il ruolo di salvare i valori europei dalle radici giudaico-cristiane al diritto al lavoro, il diritto alla sicurezza, il diritto alla vita. Questa unione è cresciuta troppo e troppo in fretta, senza radici comuni, ma solo con una moneta comune. Noi lavoriamo per ripristinare lo spirito europeo che è stato tradito da chi governa questa Unione. È chiaro che devono cambiare le dinamiche europee». Salvini ha illustrato un piano che non solo scuoterebbe le fondamenta dell’Ue ma la ridisegnerebbe dall’interno. «Cambiare l’Europa è un grande obiettivo, ma penso che sia alla nostra portata», prosegue Salvini, parlando di «confronto tra le elite e i popoli più che di confronto tra destra e sinistra». «Ho scelto così di cambiare le cose dall’interno, che è la cosa più difficile, più lunga e più complicata. Ma è la soluzione più concreta».
SALVINI E L’AMERICA DI TRUMP. E non c’è dubbio che Salvini più di altri negli Stati Uniti venga associato a Donald Trump, con quello slogan dell’Italians First, «Prima gli italiani», più volte ripetuto nei comizi e che riecheggia il dogma dell’America First del presidente Usa. «Siamo paesi diversi – ha detto Salvini -con storie e economie diverse. E siamo persone molto diverse. Però ho apprezzato le proposte su sicurezza e economia. E lui mantiene gli impegni presi su controllo dei confini, peso fiscale e situazione economica». E per quanto riguarda il Russiagate Salvini difende Trump: «Le fake news sono distribuite 24 ore su 24». La comunicazione è un altro tema importante affrontato nell’intervista. E il riferimento non poteva che essere ai social network: «L’uso di una comunicazione in prima persona avvicina la gente. Alcuni video raggiungono 8 milioni di persone, che è una cosa che non fa nemmeno il principale telegiornale». E aggiunge: «Stanno cercando hacker e twitter russi, ma quello che è successo in Italia lo abbiamo fatto noi e gli italiani ragionano con la loro testa. La storia delle interferenze russe è ridicola».