Due prove scritte invece di tre, più l’orale. Un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico. E una nuova prova di italiano, con due autori per l’analisi del testo e l’eliminazione del tema storico. L’esame di maturità cambia. La circolare del Miur conferma le modifiche già previste dalle deleghe sulla legge 107 della Buona scuola. Mentre il Milleprogroghe, recentemente approvato, ha tolto come requisiti di accesso all’esame di Stato la prova Invalsi e lo svolgimento delle ore dell’alternanza scuola-lavoro. «Accompagneremo le scuole e i ragazzi verso il nuovo esame – spiega via Facebook il ministro Marco Bussetti -. Ci saranno momenti di formazione per gli insegnanti e le commissioni. Ai ragazzi dico: se avete domande fatevi avanti, anche sui social, risponderemo ai vostri dubbi».
I REQUISITI DI ACCESSO ALL’ESAME. Per poter essere ammessi alle prove bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina e la sufficienza nel comportamento. Il Consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta. Da quest’anno si darà più peso al percorso di studi: il credito maturato nell’ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in 60 punti. La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti. Il voto finale continuerà ad essere espresso in centesimi.
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LA PROVA DI ITALIANO. Una delle novità più significative è rappresentata dall’addio alla terza prova, l’unica prova scritta che non era preparata dal Miur ma dalle singole commissioni d’esame: il quizzone multidisciplinare che fin dalla sua entrata in vigore nel 1998 è stato l’incubo di milioni di studenti. Restano la prova di italiano e quella della materia di indirizzo. La prima prova scritta, italiano, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche degli studenti. Una commissione di esperti, guidata dal linguista Luca Serianni e nominata dall’ex ministra Valeria Fedeli, ha prodotto le linee guida per la prova di italiano. Saranno tre e non più quattro le tipologie di prova: via la traccia a carattere storico, rimangono l’analisi del testo (tipologia A), ma ampliata a due autori (potranno inoltre essere proposti testi letterari dall’Unità d’Italia a oggi e non solo del Novecento); l’analisi e la produzione di un testo argomentativo (tipologia B); la riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità (tipologia C). I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo dunque tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.
LA PROVA MULTIDISCIPLINARE. La seconda prova scritta riguarderà una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio. Questo significa che, per esempio, allo Scientifico potrebbe approdare anche fisica accanto ai problemi e alle domande tradizionali di matematica. Meno probabile che al Classico ci si eserciti in una doppia traduzione (dal greco e dal latino) dal momento che da anni è in vigore l’alternanza perfetta: un anno latino e un anno greco. Con la circolare si forniscono alle scuole le prime indicazioni sulla seconda prova, con una novità: saranno previste, secondo la nuova normativa vigente, griglie nazionali di valutazione che saranno fornite alle commissioni per una correzione più omogenea ed equa. Le griglie ci saranno anche per la correzione della prova di italiano.