«Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c’è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile. Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto su Facebook di essere disposto a chiudere gli aeroporti per evitare che altri paesi europei rimandino in Italia i migranti che in base agli accordi di Dublino dovrebbero rimanere nel paese di primo ingresso. Intanto, dal ministero dell’interno di Berlino, dopo una giornata di dichiarazioni e dure prese di posizione, la rassicurazione che «nei prossimi giorni non è pianificato alcun volo per rimpatri in Italia». La polemica nasce da una notizia riportata tra gli altri da Repubblica e Corriere della Sera nei giorni scorsi: ad ottobre la Germania intende accelerare coi rientri e sta organizzando di mandare in Italia due charter pieni di “dublinanti”.
#AEROPORTICHIUSI. «L’arrivo del primo charter dalla Germania, con a bordo 40 migranti cosiddetti “secondari” respinti dal governo tedesco, è previsto all’aeroporto di Fiumicino giovedì prossimo, l’11 ottobre», scrive il Corriere. Nonostante le smentite ufficiali del Viminale, sull’accordo tra Matteo Salvini e il suo omologo tedesco Horst Seehofer circolano informazioni contrastanti. Nel 2017 in Germania sono stati identificati circa 20 mila migranti che avevano fatto la loro prima richiesta d’asilo in Italia e che dopo erano riusciti ad attraversare la frontiera con la Francia o l’Austria ed arrivare in Germania. Finora, però, il rientro dei «dublinanti» in Italia si svolgeva con viaggi di singoli migranti su aerei di linea. Ne arrivano in media 25 ogni mese: tutti selezionati dopo una lunga istruttoria, quindi accompagnati a bordo dalla polizia tedesca fino all’atterraggio in Italia, qui infine presi in consegna dalle nostre forze dell’ordine e portati in un centro d’accoglienza. Ma il governo tedesco ora ha deciso di accelerare le operazioni. Ha già raggiunto accordi con Spagna e Grecia per far rientrare i migranti che da qui avevano raggiunto la Germania. Seehofer aveva anche comunicato che «l’accordo con l’Italia è chiuso. Gli mancano solo due firme, la mia e quella del mio collega italiano». Le condizioni erano: la Germania può rimandare in Italia i migranti che attraversano il confine, garantendo in cambio la sua disponibilità ad accogliere un analogo numero di profughi. Ma dal ministro dell’Interno arriva la smentita sui social.
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LE REAZIONI. Sulla vicenda dei charter interviene anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio: «Io, sinceramente, questa cosa dei charter con i migranti che arrivano in Italia non so chi l’abbia autorizzata perché sui ‘secondary movement’, che erano il tema su cui si discuteva come Italia in Europa e che ci chiedeva la Germania, non è stato sottoscritto nessun accordo. Adesso vediamo cosa accadrà ma per fare queste cose ci vogliono gli accordi». Forse Di Maio non sa che è proprio il Trattato di Dublino a prevedere automaticamente il rimpatrio dei migranti nei paesi di primo approdo. Dall’opposizione non mancano le critiche: «Non bastano proclami e veline – scrive su Twitter il deputato del Pd Filippo Sensi – L’accordo con la Germania per il rimpatrio dei profughi è in vigore o no? Matteo Salvini voleva fare aumm aumm? E ora pizzicato col sorcio in bocca da quei cattivoni di Repubblica fa il ganassa? Chiarisca: tornano o no? Accordo vale?».