Tutto come previsto. La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles. La decisione assunta dall’esecutivo europeo non giunge inattesa, ma è «una mossa senza precedenti». «È la prima volta che lo facciamo», ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis al termine della riunione dei commissari a Strasburgo. «Oggi per la prima volta la Commissione – ha aggiunto – è costretta a chiedere a un Paese dell’Eurozona di rivedere la proposta di manovra finanziaria. Non vediamo alternativa se non quella di chiedere al Governo italiano la revisione della programmazione». La Commissione, ritenendo non sufficiente la risposta fornita dall’Italia alla lettera consegnata al ministro dell’Economia Giovanni Tria, in cui si chiedevano ulteriori dettagli sulla legge di bilancio, chiede dunque di sottomettere di nuovo il documento programmatico di bilancio. In caso contrario verrà avviata una procedura per deficit che, in ultima istanza, potrebbe determinare delle sanzioni economiche.
LEGGI ANCHE: Manovra, la risposta di Tria all’Ue: «Misure difficili ma necessarie»
LA BOCCIATURA. «Il Governo italiano sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri – ha detto Dombrovskis -. L’Europa è costruita sulla cooperazione, l’eurozona è costruita su stretti legami di fiducia con regole che sono le stesse per tutti, quindi, se la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata. La tentazione di ‘curare il debito con più debito’ a un certo punto porta il debito ad essere insostenibile. Nel 2017 il debito dell’Italia era il 131% del Pil, il secondo più elevato dell’Unione e uno dei più elevati a livello mondiale – ha ricordato Dombrovskis – e ogni anno ogni contribuente deve farsi carico del suo costo». Moscovici ha voluto poi “fugare malintesi” spiegando che la «Commissione non intende sostituirsi alle Autorità italiane nella definizione delle politiche interne. Quello che ci preoccupa è l’impatto di bilancio di queste politiche sui cittadini».
LA REAZIONE DEL GOVERNO ITALIANO. Ma il governo italiano non intende modificare la manovra: piuttosto, ha spiegato il premier Giuseppe Conte «se necessario siamo pronti ad attuare una nuova tornata di tagli alla spesa». Conte ha definito il deficit al 2,4% il tetto massimo entro cui agire nel 2019. E su questo «non c’è alcun piano B». «La bocciatura della Ue? Non cambia nulla», ha detto Matteo Salvini. «Non stanno attaccando un governo, ma un popolo. L’unico organismo che può migliorare la manovra italiana è il parlamento italiano». «La manovra – ha aggiunto – punta su lavoro, crescita, diritto alla pensione, diritto alla salute, non toglieremo un solo centesimo dalle tasche degli italiani. Ascoltiamo tutti ma non torniamo indietro». Il vice premier si è detto disponibile ad incontrare «anche domani il presidente della commissione Ue «e spiegargli la manovra» ma ha anche ribadito che «nessuno toglierà un euro dalle tasche degli italiani». Categorico anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio: «La stima di crescita ci sarà e non vogliamo andare a rivedere i termini della manovra perché quella stima è esatta. Perché non ci sono troppe spese in questa legge di bilancio ci sono tanti tagli alle cose inutili».