La prima finanziaria del governo Lega-M5s fa discutere l’Europa. Dopo aver studiato il Documento programmatico di bilancio italiano, la Commissione per la prima volta nella storia dell’Unione ha respinto la manovra di un Paese dell’eurozona ritenendo che violi il Patto di stabilità. L’esecutivo europeo ha dato all’Italia tre settimane di tempo per proporre una nuova bozza, cosa che, stando alle prime dichiarazioni di Conte, Salvini e Di Maio, il governo non sembra disposto a fare. Il braccio di ferro tra Europa e governo italiano è sulle pagine dei principali media europei. Dalla Francia alla Germania, dalla Spagna ai Paesi scandinavi, le principali testate sottolineano che si tratta «di un fatto senza precedenti». C’è chi solleva dubbi, chi professa ottimismo e chi teme un effetto contagio.
BOCCIATURA DELL’ITALIA PIÙ GRAVE DELLA BREXIT. Il corrispondente a Bruxelles della britannica Bbc, Kevin Connolly, fa appunto notare che «è la prima volta che si arriva a questo punto, e l’Unione europea deve soppesare l’idea di prendere misure dure per scoraggiare altri stati dell’eurozona dal violare le regole. L’Ue si scontra con la prospettiva di un conflitto estenuato con uno dei suoi più grandi Stati, in un momento in cui molte delle sue energie politiche sono già assorbite dalla Brexit».
Anche per il quotidiano on line Independent «la crisi del bilancio italiano è più grave della Brexit». Sean O’Grady, che la settimana scorsa titolava il suo editoriale “L’Italia si sta trasformando in un paese fascista sotto i nostri occhi”, scrive: «La Grecia era abbastanza piccola per essere salvata, l’Italia è troppo grande per fallire, ma anche per essere salvata. In quanto terza economia dell’eurozona, e con il suo ampio debito pubblico, salvare l’Italia è fuori dalla portata della Germania, sempre ammesso che lo voglia. I mercati temono la rottura dell’eurozona, il collasso bancario e l’instabilità politica. In una parola: la fine dell’euro, prospettiva terrificante agli occhi di Francoforte, Bruxelles, Berlino e Parigi, oltre che dei grandi attori della finanza globale».
Il The Guardian si concentra sulla reazione «irriducibile» del vicepremier Matteo Salvini che non vuole fare alcun passo indietro, in vista della scadenza di tre settimane per la modifica della manovra. E, anzi, rilancia minacciando di citare in giudizio Jean-Claude Juncker per risarcimento danni: «Il vice primo ministro italiano, Matteo Salvini, ha minacciato di citare in giudizio Jean-Claude Juncker per risarcimento danni, accusando il presidente della Ue di far salire il costo del prestito di Roma paragonando l’Italia alla Grecia».
RISCHIO CONTAGIO. «Bruxelles ha poco spazio di manovra», ricorda Le Monde commentando la bocciatura della manovra Italiana. «Roma non vuole arrendersi alla Commissione europea che non ha il potere di imporre un bilancio a uno Stato».
A parlare di un possibile «vento di crisi» in Europa è La Croix. Secondo il quotidiano conservatore francese, la situazione italiana “cristallizza” le preoccupazioni europee e lo scontro sta già avendo effetti sullo spread e sulla Borsa: «Se fosse attivato, un panico finanziario potrebbe diffondersi dalla penisola al resto dell’area dell’euro, come durante la crisi greca? Alcuni economisti ritengono che questo rischio sia molto basso perché i paesi dell’Europa meridionale e la zona euro sono oggi in condizioni di salute molto migliori».
Anche il danese Finanswatch crede che «ci sia in generale un piccolo rischio di contagio per il resto delle economie europee».
Secondo El País il governo italiano punta sulla paura di Bruxelles di un contagio generalizzato, ma secondo il quotidiano la convinzione dell’Ue è che sarebbe soprattutto l’Italia a subire le conseguenze di una rottura.
LO SCONTRO. Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, riportando la notizia della bocciatura della manovra da parte di Bruxelles, critica la reazione «testarda» di Roma. Tra le dichiarazioni citate, il quotidiano cita quella del ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, secondo cui l’Italia, con un rapporto tra debito pubblico e Pil del 130%, «dovrebbe essere più cauta».
“L’eurozona è ricattabile”, titola l’austriaco Der Standard. «Finora, il principio del camuffamento e dell’inganno – si legge -ha presieduto l’adempimento delle regole fiscali: nascondere i debiti, chiedere più tempo per ridurre il deficit o procrastinare i problemi di budget era uno dei giochi più popolari. I partner europei sono abituati a chiudere un occhio, e anche tutti e due, se in cambio possono aspettarsi clemenza quando saranno loro a mettersi nei guai. Ma ora Roma sta adottando una strategia completamente nuova: mettere apertamente in discussione le regole di bilancio e la loro conformità. Ovviamente Bruxelles, non intende darla vinta agli italiani».
Il sito dello svedese Dagens Nyheter scrive che con questa bocciatura ha inizio un «tiro alla fune» tra Roma e Bruxelles. Stigmatizzando l’atteggiamento di chi, come Salvini, grida a gran voce di volersene infischiare dei richiami comunitari. Il rischio di escalation c’è e la prospettiva di sanzionare la terza economia dell’area euro non lascia tranquilli.