Nel secondo weekend di protesta i gilet gialli invadono Parigi per manifestare contro l’aumento delle tasse sui carburanti deciso dal governo. Il ministero dell’interno ha fornito un primo bilancio della protesta: in tutta la Francia sono scese in piazza circa 81 mila persone di cui 8 mila a Parigi, la gran parte concentrate sugli Champs-Elysées, dove si sono state registrate violenze e scontri. «Roghi di cassonetti, vetrine danneggiate e trentacinque i fermati», riferisce Le Figaro. Un piccolo gruppo di manifestanti è riuscito ad arrivare nella rue du Faubourg Saint-Honoré dove, al numero 55, sorge il palazzo dell’Eliseo. Se il bilancio dei danni e degli scontri è abbastanza limitato, altrettanto non si può dire delle polemiche politiche che stanno divampando: il ministro dell’Interno Castaner ha accusato Marine Le Pen di aver «incitato ai disordini».
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LA LINEA DEL GOVERNO. Ma da Macron nessuna risposta. Negli ultimi giorni il governo, dal presidente al premier Philippe al ministro dell’Interno Castaner, hanno ripetuto gli appelli alla calma chiarendo al tempo stesso che l’esecutivo non cambierà politica. «Non c’è posto per la violenza nella Repubblica», ha twittato il presidente Macron. I gilet gialli protestano contro il rialzo del prezzo del carburante, di cui è corresponsabile il governo che ha deciso di eliminare i vecchi sgravi fiscali sul diesel e le altre energie fossili per incentivare l’acquisto di auto nuove, meno inquinanti, e elettriche. Ma dal prezzo del diesel la protesta si è estesa più in generale al ribasso del potere di acquisto e alla politica complessiva del presidente Macron, accusato di essere troppo attento alle esigenze delle élite e poco comprensivo dei bisogni della gente comune.
Merci à nos forces de l’ordre pour leur courage et leur professionnalisme. Honte à ceux qui les ont agressées. Honte à ceux qui ont violenté d’autres citoyens et des journalistes. Honte à ceux qui ont tenté d’intimider des élus. Pas de place pour ces violences dans la République.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) November 24, 2018
LA PROTESTA. Barriere e raduni di protesta sono continuati in diverse strade e centri commerciali per tutta la settimana, in Bretagna, Loira, Nouvelle Aquitaine, Provenza e Costa Azzurra. Ad Angers, un uomo ha minacciato di far esplodere una granata se il presidente Macron non avesse accettato di ricevere i gilet gialli. Ma non basta: una quarantina di uomini col volto coperto da passamontagna o caschi, ha fatto irruzione nella casa di famiglia di una deputata di La Republique en Marche, Mireille Robert, nel sud-ovest della Francia, vicino a Tolosa. Anche Castaner ha denunciato che è stata presa di mira casa sua, in Provenza: una quindicina di manifestanti si sono radunati davanti la casa a Forcalquier, dove risiedono la moglie e la figlia del ministro dell’Interno.