L’inchiesta per omicidio colposo si muove su due fronti: la ricerca di chi ha spruzzato lo spray urticante al peperoncino e la verifica delle misure di sicurezza della discoteca di Ancona. Mentre sui social e nelle chat whatsapp dei ragazzi che erano alla “Lanterna Azzurra” gira un fotogramma della folla davanti al palco: un ragazzo col cappellino nero, che nella foto è cerchiato, viene additato come il responsabile dell’ondata di panico scatenato prima del djset di Sfera Ebbasta che ha provocato sei vittime e oltre cento feriti. Più di un testimone ha dichiarato di aver avvertito l’odore acre e aver visto un ragazzo incappucciato usare la bomboletta spray con gas urticante. Se la polizia confermerà questa ipotesi sarebbe il caso più grave, ma non il primo: negli ultimi anni, infatti, ci sono stati diversi episodi simili in Italia, quasi sempre a concerti di rapper popolari soprattutto tra gli adolescenti.
E non sarebbe la prima volta neanche ad un concerto di Sfera Ebbasta: è già successo altre volte a Modena, a Ravenna e a Legnano che qualcuno spruzzasse in aria gas urticante. I motivi non si capiscono mai fino in fondo: chi dice che lo si faccia per gettare scompiglio e rubare borsette e cellulari, chi sostiene che la bomboletta nelle mani dei ragazzini diventi un’arma impropria per rispondere allo schiaffone o al pugno di turno. O, peggio, qualcuno lo farebbe per puro esibizionismo, per scatenare il panico e vedere l’effetto che fa. Sia come sia, non è successo solo a Sfera. Negli ultimi anni praticamente qualsiasi concerto della moderna generazione del rap italiano è stato funestato da episodi simili: è capitato a Ghali, a Marracash e a Gué Pequeno, a Gemitaiz.
Nel settembre del 2017 successe a Mondovì, in provincia di Cuneo, durante un concerto del rapper Ghali: in quel caso il panico fu più contenuto, ci fu soltanto qualche mancamento e il concerto fu sospeso per alcuni minuti. Un mese dopo successe durante un concerto a Torino della cantante Elisa, in una serata in cui però si esibiva anche Ghali, alle Officine Grandi Riparazioni. Lo scorso marzo accadde a un concerto di Gué Pequeno in un locale vicino a Modena. Anche in quel caso, la calca fu gestita e non ci furono feriti. Stesso copione anche ad un concerto di Gué Pequeno e Marracash a Venaria, vicino a Torino. Poche settimane fa, invece, l’uso di uno spray urticante aveva provocato il panico tra il pubblico di un concerto del rapper Achille Lauro all’Alcatraz di Milano. Ma l’episodio più noto e grave fu quello di piazza san Carlo a Torino, del 2 giugno 2017, quando per lo stesso motivo si generò un gigantesco falso allarme durante la proiezione di Juventus-Real Madrid, nel quale morì la trentottenne Erika Pioletti e rimasero ferite centinaia di persone.
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