«Questa indignazione è condivisa da molti francesi. Abbiamo risposto all’aumento della tassa sul carburante, ma servono misure profonde. La collera è giusta, in un certo senso. Ma la violenza è inaccettabile, saremo intransigenti con i violenti». Il presidente francese Emmanuel Macron in diretta tv dall’Eliseo rompe finalmente il silenzio dopo settimane di manifestazioni dei gilet gialli che hanno messo in ginocchio la Francia. A chi lo accusa di essere al servizio dell’élite e non del popolo, Macron risponde: «La mia legittimità deriva da voi francesi, non dalle lobby», e promette misure di aiuto al reddito e ai pensionati e una rinnovata lotta all’evasione fiscale.
L’ultimo tentativo di compromesso, in cui aveva promesso lo stop all’aumento delle tasse sul carburante, non era servito a fermare la protesta. Così come era stato vano il successivo annuncio di abolire gli aumenti sulle tariffe di elettricità e gas. Ma finalmente, in diretta tv, è arrivato l’atteso «mea culpa»: «Mi rendo conto di aver fatto male ad alcuni francesi con le mie dichiarazioni». «Attraversando questa crisi – ha aggiunto – riconcilieremo i francesi. La mia unica preoccupazione siete voi, la mia unica preoccupazione è la Francia». Promette consultazioni sul territorio, a livello locale. E propone aiuti al reddito: «Aumenterò lo stipendio minimo ai francesi di 100 euro da gennaio e gli straordinari saranno esenti dalle tasse». Macron ha, inoltre, promesso di tagliare le tasse ai pensionati. E sul fisco: «I capi delle grandi imprese francesi devono pagare le tasse in Francia».
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