Il deficit della manovra italiana scende dal 2,4% al 2,04%. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte al termine dell’incontro a Bruxelles con il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. La cifra si avvicina molto all’1,9% che era il tetto concordato dal governo Gentiloni e che a giugno anche l’attuale esecutivo aveva dichiarato di voler mantenere. «Siamo un governo che rispetta gli impegni presi ma anche un governo ragionevole. E abbiamo messo sul tavolo della negoziazione una proposta. Le misure entreranno in vigore come preannunciato», ha dichiarato Conte. Quindi reddito di cittadinanza e quota 100 restano nella manovra.
Il passaggio al 2,04% è cruciale ma non ancora decisivo per l’Europa. «Ci sono buoni progressi» fanno trapelare fonti Ue. «La Commissione valuterà la proposta ricevuta questo dall’Italia», fa sapere una portavoce precisando che il lavoro proseguirà nei prossimi giorni. «L’incontro di oggi fa parte del dialogo continuo sul bilancio 2019, il presidente Juncker ha ascoltato attentamente il premier Conte e gli argomenti presentati. Il lavoro continuerà nei prossimi giorni». La trattativa non è certo chiusa. La proposta del governo italiano, infatti, arriva troppo tardi perché l’Ue possa esprimersi in maniera compiuta. L’obiettivo di Conte, e dell’Italia, resta quello di evitare una procedura d’infrazione e allo stesso tempo mantenere invariate, nelle platee, negli importi e nei tempi, reddito di cittadinanza e quota 100.
Abbiamo anticipato la nostra
proposta a Bruxelles: il rapporto deficit/PIL a 2.04. Non tradiamo la fiducia degli italiani e rispettiamo gli impegni presi: quota 100 e reddito di cittadinanza non si toccano. La trattativa con la UE prosegue, andiamo avanti con forte determinazione pic.twitter.com/WFwaFEBzBa— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) December 12, 2018
Parlando con la stampa subito dopo l’incontro a Bruxelles, al quale hanno partecipato anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria e i commissari Moscovici e Dombrovskis, il premier Conte ha spiegato: «Le stime tecniche ci hanno consentito di recuperare delle risorse. Eravamo stati particolarmente prudenti, abbiamo aggiunto qualcosa sul piano dismissioni e abbiamo calibrato questa nuova proposta». Il premier ha dunque assicurato che «reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti», rispettando gli impegni presi con gli italiani. «Siamo potuti scendere a 2,04% – ha continuato il premier – e questo ci consente di condurre questo negoziato con la Commissione che ha giudicato già, in questa prima valutazione, la nostra proposta significativa, molto importante. Sto lavorando per evitare una procedura per debito- ha aggiunto -non mi sarei seduto al tavolo per un risultato minore e con la Ue il clima è molto proficuo, e c’è un dialogo sereno e costruttivo». Un dialogo che continuerà domani con il ministro Giovanni Tria che sarà a Bruxelles per proseguire le trattative.