Avevano detto «non un euro alle banche». Ma Lega e M5s sul caso Carige, commissariata dalla Bce lo scorso 2 gennaio, sono stati “costretti” a imitare i governi Renzi-Gentiloni. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto in cui si prevede la possibilità per Carige «di accedere a forme di sostegno pubblico della liquidità». Il Ministero dell’Economia e delle Finanze garantirà le nuove emissioni obbligazionarie della banca ligure ma anche i «finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d’Italia». Ma c’è di più: dato che Carige non ha superato i recenti stress test della Vigilanza, lo scorso novembre, il decreto apre alla possibilità di una nazionalizzazione della banca tramite una cosiddetta «ricapitalizzazione precauzionale».
Dopo l’intervento dell’Europa preoccupata per la solidità di banca Carige a causa del mancato aumento di capitale, il governo è corso ai ripari per dare assicurazioni al mercato e agli investitori. E lo fa con un doppio intervento: concede la garanzia pubblica nel caso di emissione di nuove obbligazioni e se non dovesse bastare, lo Stato potrebbe procedere alla «ricapitalizzazione precauzionale». Significa che se la banca chiederà in futuro soldi in prestito ai mercati o alla Banca d’Italia, lo stato metterà una garanzia pubblica su quei prestiti e li rimborserà se Carige non dovesse riuscire a farlo. Così come è già accaduto per il Montepaschi, con l’intervento del ministero dell’Economia. Si tratta comunque di una sorta di clausola di salvaguardia, un’ipotesi «residuale» che nessuno vuole utilizzare. La garanzia dovrebbe essere sufficiente per far tornare Carige sul mercato. Il decreto consentirà di «perseguire in piena sicurezza il processo di consolidamento patrimoniale e di rilancio delle attività», ha dichiarato il premier Giuseppe Conte in una nota. «Il decreto tutela i risparmi dei cittadini che hanno scelto Carige», ha detto il vicepremier Luigi Di Maio.
Sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei Ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio devono solo vergognarsi.#Carige pic.twitter.com/qU1gklLRRJ
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 8, 2019
Il Pd va all’attacco sul salvataggio della banca Carige. «Sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio devono solo vergognarsi», scrive su Twitter l’ex premier Matteo Renzi. Gli fa eco il senatore Antonio Misiani, capogruppo della Commissione Bilancio a Palazzo Madama: «La realtà ha quasi sempre la meglio sui pagliacci. Fino a ieri M5s e Lega hanno crocefisso il Pd accusandolo di aiutare le banche. Ieri hanno salvato Carige, la banca della città di Beppe Grillo. Bene. Ora, però, abbiano la decenza di chiedere scusa». E Maria Elena Boschi scrive: «Ieri il Governo del cambiamento ha salvato una banca. Giusto così, per i risparmiatori. Ma se fossero uomini seri Di Maio e Salvini dovrebbero riconoscere che hanno fatto la stessa cosa che abbiamo fatto noi. Non lo faranno. Perché la parola verità non appartiene al loro vocabolario».
Ieri il Governo del cambiamento ha salvato una banca.Giusto così,per i risparmiatori. Ma se fossero uomini seri Di Maio e Salvini dovrebbero riconoscere che hanno fatto la stessa cosa che abbiamo fatto noi. Non lo faranno.Perché la parola verità non appartiene al loro vocabolario
— Maria Elena Boschi (@meb) January 8, 2019