Il Fondo Monetario Internazionale, nel contesto dell’aggiornamento del suo World Economic Outlook presentato da Christine Lagarde a Davos alla vigilia del World Economic Forum, rivede al ribasso le stime sulla crescita dell’economia mondiale: se le stime sulla crescita mondiale nel 2018 sono state confermate a +3,7%, quelle sul 2019 sono state ridimensionate di 0,2 punti percentuali. E indica l’Italia come uno dei Paesi che frenano l’economia mondiale. «All’interno dell’area euro revisioni significative – fa sapere la capo economista dell’Fmi Gita Gopinath – riguardano la Germania, dove le difficoltà di produzione nel settore auto e la domanda esterna più bassa peseranno sulla crescita nel 2019, e per l’Italia, dove il rischio sovrano e quello finanziario, e i collegamenti tra i due, aggiungono venti contrari alla crescita».
Mentre a ottobre era stato il braccio di ferro commerciale tra Stati Uniti e Cina a imbrigliare l’economia globale, da allora l’ulteriore freno al Pil è in parte imputabile a Germania e Italia. La crescita nell’area euro nel 2019 è stata rivista al ribasso di 0,3 punti percentuali (da +1,9 a +1,6) e quella italiana di 0,4 punti percentuali (da +1% a +0,6%) in linea con quanto indicato dalla Banca d’Italia. Il Fondo monetario internazionale ha citato le tensioni sul bilancio italiano tra i fattori che hanno contribuito al ripiegamento dei mercati azionari nella seconda metà del 2018, aggiungendo che «un protratto periodo di tassi sovrani elevati metterebbe sotto ulteriore stress le banche italiane, pesando sull’attività economica e peggiorando le dinamiche del debito».
Italia minaccia e rischio per l’economia globale? Piuttosto è il FMI ad essere una minaccia per l’economia mondiale, una storia di ricette economiche coronata da previsioni errate, pochi successi e molti disastri.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 21, 2019
Pronta la replica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Italia minaccia e rischio per l’economia globale? Piuttosto è il Fmi che è una minaccia per l’economia mondiale, una storia di ricette economiche coronata da previsioni errate, pochi successi e molti disastri».