Va fatta o non va fatta? La maggioranza si divide sulla linea dell’alta velocità Torino-Lione. Per il vicepremier leghista Matteo Salvini: «La Tav va fatta: costa di più fermarsi, con qualche variazione, che riempire i buchi già fatti. Spero arrivi questo benedetto studio costi-benefici di cui io non ho visto neanche una pagina». Sul fonte opposto il Movimento 5 Stelle: «Se i costi saranno superiori ai benefici la Tav non si farà. Non per fare il dispetto a qualcuno ma per fare gli interessi di tutti gli italiani. Abbiamo il dovere di utilizzare i soldi dei cittadini con la diligenza del buon padre di famiglia».
Dopo che si era detto favorevole indire un referendum sulla Torino-Lione, dopo aver autorizzato un gruppo di parlamentari della Lega a partecipare alla manifestazione Sì-Tav, Matteo Salvini rompe gli indugi e si schiera apertamente a favore dell’opera. «Va assolutamente fatta. Nei prossimi giorni sarò a Chiomonte dove le forze dell’ordine vivono da mesi per difendere un cantiere della Tav spesso oggetto di violenze», ha detto il ministro dell’Interno al programma “Povera Patria” in onda su Rai2 in seconda serata. Lucia Azzolina, portavoce del M5S alla Camera, però ribadisce: «Giusto attendere l’analisi e poi, come scritto nel contratto di governo, ridiscutiamo la Tav».
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Nel dibattito interviene anche il neo segretario della Cgil Maurizio Landini: «La scelta di andare verso un blocco generalizzato di tutti i cantieri non è intelligente, c’è un problema di piano straordinario di infrastrutture, materiali ma anche sociali, non solo di grandi opere», rilanciando che serve «un piano straordinario di investimenti e per il Mezzogiorno». Il timore del sindacato è che lo stop alle opere causi una netta perdita di posti di lavoro. Difendono la Tav anche gli imprenditori che Torino sono scesi in piazza in migliaia, per due volte, per ribadire l’importanza strategica per gli investimenti. A favore della Tav anche il presidente del Veneto Luca Zaia nel suo intervento all’assemblea degli industriali di Venezia. «La Tav si deve fare, punto – ha detto – Se non si fa la Tav noi veneti la paghiamo doppia, perché perdiamo l’alta velocità e perdiamo competitività. Questa analisi costi-benefici sta diventando una leggenda metropolitana, non l’ha vista nessuno. Serve visione. Se all’epoca avessero fatto l’analisi costi-benefici non avremmo neanche l’Autostrada del Sole. La Tav ci serve, va fatta: noi non rubiamo e non vogliamo distruggere il territorio».