«Nella mia carriera ho cantato di molti argomenti a cui tengo, ma per proteggermi ho spesso tralasciato di mostrare la mia vita. Adesso ho capito che se la mia vita diventa parte di quella di tutti attraverso una canzone va bene». D’altro canto la vita di Anna Tatangelo, e in particolare il menage con Gigi D’Alessio, scorre sulle pagine patinate dei giornali di gossip o nelle foto di Instagram, dove la trentaduenne cantante posta con frequenza foto hot (non ultima quella in cui appare nuda sotto la doccia) assicurandosi una nutrita schiera di fan-guardoni.
Adesso ha quindi deciso di raccontare in musica la sua relazione tormentata con il cantante neomelodico in “Le nostre anime di notte”, brano con cui è in gara per l’ottava volta al Festival di Sanremo. Insomma, nonostante l’età, una veterana, una “sanremese doc” che ha confidenza con il palco del teatro Ariston: «Vado a giorni alterni. A volte serena, a volte l’emozione mi agita. A 15 anni mi aiutava l’incoscienza» commenta a proposito del suo rapporto con la gara canora, ricordando la prima volta nel 2002, quando vinse con la canzone “Doppiamente fragili” nella sezione Nuove Proposte.
«Ora sono cambiata, è cambiato tutto intorno a me. E mi sono rimessa in gioco. Ringrazio tutto quello che mi è successo, da quando, ragazzina, mio padre mi spediva a vendere le ciambelle fino a oggi. Gioie e dolori». Ed a 32 anni fa i conti con una vita passata sotto i riflettori, con un amore – quello con Gigi D’Alessio, tra alti e bassi – analizzato al microscopio. «“Le nostre anime di notte” è la storia di una coppia che dopo incomprensioni e frasi non dette si ritrova. Non è nata dal mio momento personale, io sono solo interprete, ma di certo l’ho sentita fin da subito molto vicina».
Anche l’album che la conterrà, “La fortuna sia con me” (in uscita l’8 febbraio), è il racconto delle tante sfumature dell’amore. «Nei mesi in cui è nato il disco ci sono stati cambiamenti radicali nella mia vita – confessa – Ho resettato tutto, sia nel privato con Gigi sia nel professionale cambiando i collaboratori».
Per solidarietà, «e per amicizia», tiferà Il Volo: «Abbiamo subito gli stessi pregiudizi. Però loro hanno già vinto, quindi dico Achille Lauro perché se lo merita o Nino D’Angelo che è uno di famiglia. E per solidarietà femminile vorrei sostenere anche Paola Turci».