«Prima della nomina di Savona alla Consob abbiamo verificato le incompatibilità e siamo coscienti che è compatibile. Sarà una sentinella per i consumatori e non per i banchieri». A rivendicarlo il vicepremier Luigi Di Maio, dopo le polemiche per la possibile incompatibilità dovuta alle leggi Madia e Frattini. Per avere il nuovo incarico, Paolo Savona, 82 anni, dovrà lasciare quello di ministro agli Affari Europei, ottenuto lo scorso giugno dopo un duro scontro tra le forze di maggioranza e il presidente della Repubblica, che aveva rifiutato di assegnargli il più importante ministero dell’Economia. Ma pare che anche questo nuovo incarico potrebbe creare qualche problema al governo: secondo le opposizioni l’ormai ex ministro sarebbe incompatibile con l’incarico che gli è stato assegnato.
Il Pd attacca parlando di «incompatibilità» del passaggio diretto dal governo a quella di presidente dell’Autorità di vigilanza dei mercati. «Sul caso Savona – perché di caso si tratta – ho l’impressione che delle due l’una: se non vale la Madia, vale la Frattini, e viceversa. L’incompatibilità resta evidente, gli azzeccagarbugli sono avvertiti», scrive su Twitter il deputato Pd Filippo Sensi. Il primo inciampo sarebbe, dunque, sulla legge Frattini del 2004 sul conflitto di interessi relativa alla incompatibilità di membri di governo con altri incarichi in enti di diritto pubblico, che dura per un anno dal termine dell’incarico di governo. Per difendere la sua scelta, il governo Conte ha ricordato che la legge Frattini prevede incompatibilità solo quando l’ente pubblico in questione si occupa di questioni che rientrano nell’area di competenza dell’ex membro del governo. Gli Affari europei, di cui si occupava Savona, non c’entrano con la vigilanza sulla borsa. Inoltre c’è già un precedente che riguarda il governo Gentiloni che ottenne un parere legale favorevole alla nomina dell’allora ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenzi alla presidenza dell’Autorità per l’energia. Secondo il legale consultato dal governo Gentiloni, la nomina era possibile poiché l’Autorità per l’energia non è un “ente di diritto pubblico”.
Sul caso #Savona – perché di caso si tratta – ho l'impressione che delle due l'una: se non vale la Madia, vale la Frattini, e viceversa. L'incompatibilità resta evidente, gli azzeccagarbugli sono avvertiti
— nomfup (@nomfup) February 5, 2019
Una seconda possibile ragione di incompatibilità riguarda invece la legge Madia del 2014, secondo cui un pensionato può assumere incarichi dirigenziali e direttivi in enti pubblici solo a titolo gratuito e per non più di un anno, mentre il mandato in Consob per il presidente è di sette anni. Il governo sostiene, però, che la legge Madia non si applichi al presidente della Consob, essendo questa una nomina governativa e non un semplice “incarico dirigenziale” in una pubblica amministrazione. Il Pd ha ricordato che «le ragioni di incompatibilità di Savona sono diverse». Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo dem a Palazzo Madama, ha detto che il ministro «ha lavorato fino a maggio 2018 per il fondo Euklid, quindi per un soggetto vigilato da Consob, in più risulta in conflitto con le leggi Madia e Frattini». Per il governo questo problema è facile da risolvere: essendo Euklid un fondo di diritto britannico, non è sottoposto alla vigilanza Consob e quindi non crea nessun conflitto di interessi.