La corazzata Sanremo mantiene la rotta. La recessione tecnica della prima serata è sotto controllo. Gli ascolti, dopo l’allarmante flessione del 2% di share, reggono e si assestano sulla scia di quelli dell’anno scorso. Ma il fuoco divampa in sala macchina, rendendo movimentata la traversata al capitano coraggioso Claudio Baglioni.
Dietro le quinte crescono le tensioni e aumentano gli screzi. Baglioni, infatti, «non si troverebbe a suo agio» fra Claudio Bisio e Virginia Raffaele, contrariamente a quanto avvenne l’anno scorso con Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, con i quali raggiunse una intesa immediata. Fra le cause anche la rivalità che sarebbe sorta tra i due comici. In particolare Virginia Raffaele si sarebbe lamentata per essere stata relegata al ruolo di brava presentatrice. Perché brava lo è, ma di più se fa le cose per cui la consideriamo fichissima. Invece l’hanno disinnescata. Della Carla Fracci rimbambita, di Belèn con tutti i suoi tic, della ragazzaccia non c’è traccia. Che peccato. Lo stesso valga per Bisio. Che da veterano del palco sa salvare situazioni, inventare momenti, portare a casa il risultato con eleganza e leggerezza. Ma non vogliamo credere che le sue cartucce siano quattro battute sulle canzoni “sovversive” di Baglioni, fatte a “richiesta” solo a chiedere ancora una volta di non parlare più delle polemiche sui migranti (che hanno comunque stufato). Una querelle che pesa come il peccato originale sul Sanremo 2019 e sul suo direttore artistico.
Un «clima orrendo», confessa qualche “gola profonda” Rai, che è anche l’effetto della cappa di (auto)censura e di terrore che impera a Sanremo. Ogni tweet del vicepremier Salvini è atteso e vissuto come un incubo. Il capitano Baglioni ha paura che qualche “comandante che gioca sporco” gli faccia trovare i porti chiusi. Si teme in ogni momento di toccare corde sensibili che potrebbero mettere in fibrillazione i leader del governo e, di conseguenza, i nuovi vertici Rai. D’altronde oggi non si può essere né “sì Tav” né “no Tav”, perché qualsiasi posizione provocherebbe la reazione di uno dei due partiti che compongono la maggioranza. Così si scherza sulla punteggiatura, dalla “vecchia fattoria” si passa al “vecchio scarpone”, dalla gag della poltrona che, non a caso, rievoca Pippo Baudo sul palco dell’Ariston allo sketch di Bisio e Hunziker sulla “lega dell’amore”. E le battute dei divertenti Pio e Amedeo sono scherzosi e innocui “buffetti alle ipocrisie” che non possono far assurgere i due comici “made in Mediaset” da reucci del trash a eroi del Festival.
Non soffia più aria salubre sulla riviera ligure. E Baglioni continua a lanciare messaggi in codice: dopo aver cantato “voglio andare via” nella serata d’esordio, a inizio della seconda ha intonato: “Noi no”. “Noi no” non condurremo la prossima edizione, sembra indicare. E il Foglio prevede già i conduttori di Sanremo 2020: la coppia formata dai sovranisti Lorella Cuccarini e Paolo Savona. In gara, già superfavorita per la vittoria, Rita Pavone.