Tra le parole assurte agli onori della cronaca nel corso del 2018 e registrate nel volume “Il Libro dell’anno” edito dalla Treccani c’è anche “viadotticidio”, il «procurato crollo di un viadotto e, soprattutto, la conseguente tragedia delle vite umane perse». Il riferimento è al crollo del ponte Morandi di Genova che il 14 agosto scorso ha provocato 43 vittime, lasciato senza casa centinaia di famiglie, tagliato in due la città e bloccato numerose attività commerciali.
Una tragedia che a Genova nessuno ha dimenticato. Anche se sono passati sei mesi, anche se la situazione della viabilità cittadina è migliorata, anche se gli sfollati hanno nuove case, anche se alcune imprese sono tornate a operare a pieno regime. Genova, sei mesi dopo il crollo del Ponte Morandi, ha un occhio rivolto al passato recente ma l’altro, decisamente, rivolto al futuro. «Il mio pensiero oggi va prima di tutto alle 43 vittime e alle loro famiglie. Lo sguardo è sempre rivolto verso il futuro, per la Liguria e per tutti i cittadini che non si sono mai arresi, nonostante le difficoltà», scrive su Facebook il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «A Genova si è spezzato un ponte, ma la speranza e la voglia di ripartire sono intatte e forti, ogni giorno di più. Lavoriamo per voi», ribadisce Toti.
Ma oggi a Genova è anche il giorno del ricordo. Il rintocco della campana, una preghiera, la commozione e quelle 43 rose che, ancora una volta, come ogni 14 del mese, vengono gettate nel torrente Polcevera per ricordare le vittime di ponte Morandi. Sempre dal ponte di ferro, in quella via Fillak che è ancora tagliata in due. Sempre alle 11.36, quando la città fu squassata dal crollo del suo ponte simbolo. Negli stessi istanti, dai cantieri della demolizione, un minuto di silenzio, ha interrotto il lavorio degli operai.
Come promesso Autostrade per l’Italia pagherà l'intera somma della demolizione e della ricostruzione del #PonteDiGenova. In una lettera l’impegno: 290,9 milioni che doverosamente tornano alla collettività. Bene così.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) February 13, 2019
Intanto, ieri il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha annunciato che Autostrade per l’Italia pagherà l’intera somma della demolizione e ricostruzione del Ponte Morandi: 290,9 milioni in tutto «che doverosamente tornano così alla collettività», scrive Toninelli su Twitter. La stessa società, però, si prepara alla prima udienza del ricorso al Tar della Liguria contro alcuni decreti del commissario Bucci tra cui quello che di fatto li esclude dalla ricostruzione. Ricostruzione che, se verrà rispettato il cronoprogramma, dovrebbe iniziare il prossimo 31 marzo.