Le casistiche nazionali, così come i numeri degli studi scientifici pubblicati negli ultimi tempi evidenziano un aumento dei casi di rinite allergica e rinite ostruttiva da ipertrofia dei turbinati. Sono in aumento le persone che lamentano difficoltà respiratoria, ostruzione nasale, roncopatia e apnea notturna, in particolare nelle città a causa dell’inquinamento atmosferico. Questi sintomi sono spesso associati ad un gonfiore permanente della mucosa che riveste i turbinati indicata come rinite ostruttiva.
Nelle riniti allergiche, così come nelle riniti vasomotorie, nelle riniti da abuso di medicamenti locali (in particolare da abuso di gocce e spray nasali vasocostrittori), nelle flogosi croniche della mucosa nasale da inalazione di fumo e sostanze tossiche, si assiste ad un aumento di volume dei turbinati inferiori, per rigonfiamento della mucosa che li riveste, il quale determina un quadro di ostruzione nasale. Questa patologia, così come altre per esempio la poliposi nasale, responsabile di una riduzione del calibro delle vie respiratorie causa anche episodi di apnee notturne e russamento nei pazienti affetti da OSAS (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno).
L’Ipertrofia dei turbinati, quindi, è una patologia che deve essere trattata affinché si ripristini la normale funzionalità nasale, necessaria ed essenziale per prevenire il sopraggiungere di complicanze, non solo otorinolaringoiatriche, quali episodi di sinusitici ricorrenti e disfunzione tubarica, che hanno come conseguenze otiti catarrali e otiti medie croniche, ma anche metaboliche (diabete mellito, obesità), neurovascolari e cardiovascolari (ipertensione arteriosa, ictus cerebrali, infarto del miocardio).
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I pazienti con patologie ostruttive delle vie respiratorie presentano in molti casi anche disturbi del sonno. Il sopraggiungere di apnee notturne richiede un maggior lavoro da parte del diaframma per vincere le resistenze respiratorie da riduzione del calibro delle vie respiratorie. Tutto ciò determina una riduzione della ossigenazione del sangue, un aumento dell’attività contrattile cardiologica, la vasocostrizione delle arterie e quindi un aumento della pressione arteriosa. Si hanno ricorrenti fasi di oscillazione della saturazione di ossigeno e della frequenza cardiaca, il sistema cardiovascolare subisce un importante stress, con continui microrisvegli che causano nel paziente sonnolenza diurna, stanchezza cronica, disattenzione, irritabilità, riduzione della concentrazione e della memoria.
Le tecniche chirurgiche mininvasive eseguibili mediante Laser a diodi e Radiofrequenza Quantica Molecolare (RQM), rappresentano delle validissime alternative agli interventi tradizionali. Sono tecniche moderne, semplici, rapide e indolore, e non richiedono la necessità di utilizzare tamponi nasali dopo l’intervento. Si eseguono in regime ambulatoriale, in anestesia locale di contatto (utilizzando uno spray anestetico, senza iniezioni), utilizzando una fibra laser, o un manipolo specifico nel caso della RQM, che ha la funzione di vaporizzare l’acqua contenuta nelle cellule della mucosa che riveste il turbinato, causando una immediata e netta riduzione delle dimensioni dello stesso, lasciando integra la superficie della mucosa e rispettando l’anatomia delle strutture nasali. Nel caso della poliposi nasale la fibra laser inizialmente apre in due la formazione polipoide ne vaporizza successivamente il contenuto acquoso e successivamente permette di asportare i residui del polipo stesso. I turbinati, quindi, dopo questo trattamento mantengono tutte le loro funzioni di filtrazione, riscaldamento ed umidificazione dell’aria inspirata. La seduta laser dura in media cinque minuti per lato nel caso della decongestione del turbinato e circa 30 minuti nel caso della poliposi nasale. Il paziente potrà ritornare a casa dopo circa mezz’ora senza tamponi nasali e senza nessuna limitazione nelle mansioni quotidiane. Con la laser chirurgia, oltre a poter eseguire una disostruzione delle fosse nasali nei pazienti affetti da poliposi nasale, possono essere rimossi piccoli speronei ossei, piccole creste ossee, e molto spesso l’otorinolaringoiatra evita di sottoporre il paziente ad intervento chirurgico di settoplastica. In relazione ai risultati ottenuti il laser, rappresenta, quindi, nella chirurgia dei turbinati la migliore tecnica per trattare la rinite ostruttiva, e nella poliposi nasale una valida alternativa alla chirurgia tradizionale.
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La chirurgia rigenerativa con cellule staminali mediante utilizzo di fattori di crescita, invece, permette di ripristinare la funzionalità dei turbinati inferiori che, a seguito di trattamenti chirurgici demolitivi ed arcaici, si presentano alterati e non funzionanti, determinando spesso il quadro clinico della “Sindrome del Naso Vuoto”. Questa metodica è validissima anche per la ricostruzione di membrana timpanica, perforata a seguito di traumi o otiti medie croniche,e nel caso delle ulcere e delle perforazioni del setto nasale. Questa metodica rivoluzionaria prevede l’esecuzione di un banale prelievo venoso, utilizzando una provetta monouso contenente fattori di crescita (PRP o Plasma ricco di Piastrine), esistenti in un gel piastrinico in associazione ad acido ialuronico.
Il sangue venoso viene quindi raccolto in apposita provetta per il PRP, che verrà posta per 10 minuti in centrifuga ad una velocità variabile tra il 3000 e 1500 giri al minuto, in relazione al tipo di ricostruzione che bisogna eseguire. Dopo dieci minuti si otterrà il PRP o in forma liquida o in forma di gel a seconda delle necessità riguardanti la patologia del paziente da trattare. Il PRP in forma liquida, si trasferirà mediante infiltrazione, sotto visione endoscopica, per la ricostruzione di turbinati danneggiati da precedenti interventi chirurgici o a livello delle pareti del setto nasale per il trattamento delle perforazioni settali. Il PRP in forma solida si utilizzerà per apposizione sotto visione otomicriscopica per la ricostruzione della membrana timpanica perforata. Anche nel caso della chirurgia Rigenerativa Con Cellule Staminali l’intervento è velocissimo, ambulatoriale, eseguibile in anestesia locale ed indolore. Le tecniche chirurgiche innovative mini-invasive in associazione alla chirurgia rigenerativa oggi aprono nuovi scenari nel trattamento di gran parte delle patologie otorinolaringoiatriche, azzerando i tempi di ricovero e velocizzando il postoperatorio del paziente.