«Il risultato dà la vittoria al centrodestra. Ho provato a chiamare Christian Solinas e gli ho già mandato un messaggio per augurargli buon lavoro», il candidato del centrosinistra Massimo Zedda in conferenza stampa commenta la sua sconfitta alle elezioni regionali in Sardegna. Gli scrutini non sono ancora conclusi ma il centrodestra con Christian Solinas è al 47 % dei voti, mentre il centrosinistra con Massimo Zedda è al 33%. Il Movimento Cinquestelle si ferma, per ora, all’11% con Francesco Desogus.
«Dalle politiche a oggi se c’è una cosa certa è che su sei consultazioni elettorali, la Lega vince 6 a zero sul Pd – commenta Matteo Salvini – Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l’Abruzzo i cittadini hanno scelto – aggiunge il leader della Lega, a spoglio ancora in corso – di far governare la Lega. E come in Abruzzo anche in Sardegna è la prima volta che ci presentiamo alle Regionali. Grazie a tutti quelli che hanno deciso di darci fiducia».
Lo scrutinio, che va estremamente a rilento, ha smentito così nettamente le previsioni degli exit poll, che davano Solinas e Zedda divisi da un solo punto. Confermato lo schianto del Movimento 5 stelle rispetto alle politiche di un anno fa. I dati non preoccupano il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio: «Il Movimento 5 stelle è vivo e vegeto e va avanti, in regione Sardegna come a livello nazionale. Noi siamo positivi, per la prima volta entriamo in regione Sardegna con diversi consiglieri regionali – ha aggiunto il vicepremier- è inutile confrontare il dato delle amministrative con le politiche: sarebbe come confrontare le mele con le pere». Nessuna preoccupazione anche dal premier Giuseppe Conte: «Non mi pronuncio sulle valutazioni politiche, ma non dobbiamo enfatizzare il ruolo di elezioni regionali: sono importanti per la Sardegna e offriranno degli spunti agli eletti ma sicuramente non ritengo che dagli esiti possano derivare conseguenze sul governo nazionale».
Le urne si sono chiuse ieri alle 22 con un’affluenza finale del 53,77%, in aumento dell’1,5% rispetto alle precedenti consultazioni del 2014 (52,2%). Lo spoglio si preannuncia ancora lungo dal momento che la Regione ha deciso che i risultati dei Comuni saranno comunicati solo in forma aggregata: i Comuni con massimo 10 sezioni forniranno il dato solo una volta concluse le operazioni (100%), quelli tra 11 e 30 sezioni quando sarà raggiunto il 50% dello scrutinio, mentre per i centri maggiori quando si arriverà al 25%. A questo si aggiunge la necessità di scrutinare ogni scheda contestualmente per i voti del presidente e per i voti di lista, procedura lunga e complicata dal fatto che la legge elettorale sarda prevede il voto disgiunto (si può votare per un candidato presidente e una lista che non lo sostiene) e le preferenze, con controllo di genere: se la seconda preferenza è data a un candidato dello stesso sesso del primo, va annullata la seconda e non la prima.
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