Corea del Sud e Usa hanno deciso di sospendere le massicce esercitazioni militari di primavera, note come Key Resolve e Foal Eagle, nell’ambito degli sforzi per favorire la soluzione diplomatica sul nucleare con la Corea del Nord. Una nota del Pentagono e del ministero della Difesa di Seul annuncia la mossa, in linea con quanto detto dal presidente americano Donald Trump ad Hanoi dopo il fallimento del summit con Kim Jong-un per mantenere lo status quo di tregua: stop alle manovre in cambio della sospensione ai test nucleari e di missili del Nord.
La decisione non è una sorpresa. Già l’anno scorso, dopo il primo incontro con Kim a Singapore, Trump aveva annunciato che le esercitazioni su larga scala sarebbero state interrotte. Pyongyang le ha sempre condannate come un gesto di aggressione nei suoi confronti, mentre Seul e Washington le hanno giustificate come un atto di natura difensiva. Già nel 2018 Usa e Corea del Sud avevano annullato le esercitazioni militari estive (Ulchi Freedom Guardian) e invernali (Vigilant Ace air exercise).
Nonostante il fallimento del vertice di Hanoi, in conferenza stampa Trump aveva già preannunciato la loro cancellazione, spiegando che i costi per l’esercito americano non erano giustificati. La decisione «riflette il desiderio di ridurre la tensione e supportare i nostri sforzi per raggiungere una completa denuclearizzazione della penisola coreana», ha detto il Pentagono. Nelle scorse ore Kim Jong-un ha mandato segnali contrastanti rispetto alla sua volontà di proseguire il negoziato dopo il nulla di fatto di Hanoi. L’agenzia di regime ha detto che il Maresciallo si impegna a rivedere di nuovo Trump, ma nella conferenza stampa con i media stranieri Pyongyang ha espresso il disappunto di Kim per la “fuga” americana.
Le due parti continuano a fornire ricostruzioni diverse del fallimento: secondo gli Usa, la Corea del Nord avrebbe preteso la rimozione completa delle sanzioni, secondo il regime, solo una rimozione parziale. Neppure Washington esclude nuovi incontri, ma il segretario di Stato Pompeo ha spiegato che ci vorrà tempo. Il negoziato dunque è fermo, alla ricerca di un punto da cui ripartire, ma la cancellazione degli esercizi militari tra Usa e Seul, insieme all’impegno del dittatore nordcoreano a non riprendere i test missilistici e nucleari, mostrano che non c’è la volontà di tornare indietro. Quindi, con ogni probabilità gli incontri tra Trump e Kim riprenderanno.