Si avvicina la scadenza del 10 marzo, ultima data utile entro la quale i genitori dei bambini iscritti al nido e alla scuola dell’infanzia devono presentare alle scuole la prova delle avvenute vaccinazioni, e il vicepremier Matteo Salvini scrive una lettera alla ministra delle Salute, Giulia Grillo, in cui chiede un decreto legge d’urgenza per far slittare ancora la piena attuazione dell’obbligo vaccinale e consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati nelle scuole di infanzia 0-6 anni almeno per l’anno in corso.
«L’intento del procedimento – scrive il responsabile del Viminale – è quello di garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell’infanzia». Secondo Salvini è necessario evitare «l’allontanamento e la decadenza dalle liste scolastiche» dei bambini «essendo ormai giunti alla conclusione dell’anno». Bisogna «evitare traumi ai più piccoli», aggiunge il ministro e quindi è necessario «prevedere il differimento degli obblighi in scadenza al 10 marzo prossimo contenuti nella legge Lorenzin».
Salvini, l’ultimo leader #novax. Perché questo intervento a gamba tesa? Lo spiego sul mio blog @HuffPostItalia https://t.co/3pG01yJTaa
— Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) March 6, 2019
«Salvini, invece che ad ‘evitare traumi’, pensi a come garantire la sicurezza dei bambini immunodepressi che non possono andare a scuola e a come verrà garantita la salute per quei bambini che i genitori non vogliono vaccinare, mettendone a rischio la salute», risponde Beatrice Lorenzin, ex ministra della Salute e leader di Civica Popolare. Contraria alla proposta del vicepremier leghista anche l’Associazione nazionale presidi: «Giusta la preoccupazione di non traumatizzare i bambini ma si continua a non tenere conto dei bimbi più fragili, la cui vita sarebbe a rischio se consentissimo ai non vaccinati per motivi ideologici di frequentare la stessa scuola – replica il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli – Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. C’è un tema di salute pubblica per cui non possiamo essere d’accordo».
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Il 10 marzo è la data ultima prevista dalla riforma Lorenzin del 2017 per presentare alle scuole il certificato vaccinale: sinora infatti i bambini sono stati accolti in classe anche solo con un’autocertificazione grazie alla proroga disposta dalla ministra Grillo all’inizio di questo anno scolastico. Ma la via di una ulteriore proroga è difficilmente praticabile anche perché, a quasi due anni dalla riforma, difficilmente si potrebbero riconoscere le condizioni di necessità e urgenza che sono condizione per un decreto legge.