Il Regno Unito chiederà all’Europa una proroga dei termini di uscita dall’Unione Europea, al momento fissata per il prossimo 29 marzo. Dopo che aveva respinto l’ipotesi di accordo con Bruxelles negoziato dalla premier Theresa May e votato no a un divorzio senza accordo (il cosiddetto «no deal»), la Camera dei comuni ha approvato a larga maggioranza una mozione che autorizza il governo a chiedere il rinvio di Brexit: non più il 29 marzo ma il 30 giugno, a patto che venga trovato un accordo entro il 20 marzo.
LEGGI ANCHE: Brexit, «no deal» o rinvio?
Bocciato già sonoramente due volte, l’accordo raggiunto a novembre da Theresa May con l’Ue verrà riproposto per un terzo voto di ratifica la prossima settimana. Se al terzo giro di giostra ill piano May venisse nuovamente stoppato, il governo chiederà un rinvio della Brexit al 30 giugno. Ma sarà l’Unione europea a decidere se accogliere la richiesta britannica nel corso del prossimo Consiglio, che si svolgerà il 21 marzo. La questione dell’eventuale proroga dell’articolo 50 «è nelle mani dei 27 Paesi europei, che decideranno all’unanimità in base alla richiesta che ancora deve arrivare da parte britannica», ha fatto sapere il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas. La richiesta di rinvio di tre mesi implica di fatto la partecipazione alle elezioni europee del 26 maggio: «Per il tempo che il Regno Unito fa parte dell’Ue dovrà partecipare alle elezioni europee».