«Confermati i programmi di governo, nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva» si legge in una nota di Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri che ha varato il Def. «Il documento conferma i programmi di governo della legge di bilancio e il rispetto degli obiettivi fissati dalla commissione Ue». La crescita per il 2019 è fissata allo 0,2%. «Positivo giudizio» di Matteo Salvini sul Def: «La Flat tax si farà, nel documento se ne parla in due passaggi. Non si torna indietro su quota 100, nessun aumento dell’Iva».
La bozza del Def prevede per quest’anno il Pil a +0,1% e a +0,6% nel 2020. Il debito pubblico salirà al 132,7% per calare fra un anno al 131,7%, il deficit aumenterà al 2,4%. La flat tax sarà coperta da una riduzione delle spese fiscali e delle agevolazioni, con ipotesi di introduzione di due aliquote Irpef del 15 e 20% a partire dai redditi più bassi. « Il Governo, in linea con il Contratto di Governo, intende inoltre continuare, nel disegno di Legge di Bilancio per il prossimo anno – si legge nella bozza – il processo di riforma delle imposte sui redditi («flat tax») e di generale semplificazione del sistema fiscale, alleviando l’imposizione a carico dei ceti medi. Questo nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica definiti nel Programma di Stabilità».
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Ad illustrare i contenuti del Documento di Economia e Finanza dopo il consiglio dei Ministri lampo a palazzo Chigi non è arrivato nessuno. Neanche uno dei ministri ha partecipato alla conferenza stampa per spiegare i contenuti del Def e rispondere alle domande dei giornalisti. «Salvini e Di Maio scappano dai numeri: nessuno ci mette la faccia», critica la Pd Anna Ascani.«Dopo il Consiglio dei ministri più breve della storia, premier e ministri sono fuggiti senza aprire bocca sul Def, sui conti pubblici e sul futuro degli italiani per non ammettere il disastro in cui hanno trascinato il Paese», insiste Anna Maria Bernini di Forza Italia.