C’è il nostro pecorino, insieme ad altri formaggi come l’emmental e il cheddar. Ci sono anche il prosecco, l’olio d’oliva e le conserve nella lista dei prodotti europei e italiani a cui l’amministrazione Trump potrebbe applicare nuovi dazi per un valore complessivo di circa 11 miliardi di dollari all’anno. La proposta è stata annunciata dall’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Robert Lighthizer, che ha giustificato la mossa sostenendo che Airbus, il rivale europeo dell’americano Boeing, riceve sussidi che hanno causato «ripetutamente un impatto negativo nei confronti degli Usa».
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L’antica concorrenza tra i due colossi dell’aeronautica rischia di costare caro agli europei. Nella lista compilata da Washington, lunga 14 pagine, ci sono innanzitutto una serie di componenti di elicotteri e aerei (dalle fusoliere ai carrelli d’atterraggio) prodotti in Francia, Regno Unito, Germania e Spagna. Ma l’allarme scatta anche per l’export italiano perché nell’elenco dell’amministrazione Usa compaiono anche numerosi prodotti alimentari. Ci sono infatti pecorino, emmental, cheddar, yogurt, burro, vini frizzati e non, olio d’oliva, agrumi e marmellate.
Nel dettaglio, gli Stati Uniti hanno minacciato di imporre tariffe per 11,2 miliardi di dollari (circa 10 miliardi di euro) di importazioni dall’Unione europea, anche se l’esatto ammontare dei dazi Usa sarà oggetto di un arbitrato con il Wto. Secondo gli Usa i sussidi ad Airbus danneggiano la compagnia Boeing, che tra l’altro è entrata in crisi per i problemi al 737 Max che hanno causato l’incidente in Etiopia. La minaccia di dazi da parte degli Stati Uniti apre un nuovo capitolo nello scontro che va ormai in scena da 14 anni tra Boeing e Airbus, con i rispettivi paesi che si accusano reciprocamente davanti all’Organizzazione mondiale del commercio di sovvenzionare con aiuti di stato il proprio campione aerospaziale.
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La ‘black list’ dell’amministrazione Trump ha provocato la risposta di Bruxelles. Fonti Ue definiscono “esagerato” il volume dei dazi che gli Usa vogliono imporre sui prodotti europei sottolineando che la definizione spetta al Wto e che in ogni caso l’Unione europea si prepara a prendere a breve le stesse misure contro gli Stati Uniti per gli aiuti a Boeing. L’annuncio ha allarmato anche i produttori di vino italiani, riuniti in questi giorni al Vinitaly. Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di sbocco del vino Made in Italy con un valore di 1,5 miliardi e un incremento dell’export del 4% nel 2018 trainato da spumanti e prosecco. «In pericolo – spiega Coldiretti – ci sono anche altri prodotti simbolo dell’agroalimentare nazionale a partire dall’olio di oliva con le esportazioni che nel 2018 sono state pari a 436 milioni ma a essere minacciati sono anche i formaggi italiani che valgono 273 milioni. Il valore complessivo delle esportazioni agroalimentari italiane negli Usa – aggiunge Coldiretti basandosi su dati Istat – è pari a 4,2 miliardi e rappresenta circa il 10% del totale delle esportazioni nazionali che è di 42,4 miliardi nel 2018».