Torna il segno “più” davanti al Pil nel primo trimestre del 2019. «Secondo nostre stime nei mesi invernali il Pil italiano dovrebbe essere aumentato dello 0,1%»,si legge nel bollettino economico di Bankitalia. L’Italia, dunque, complici i dati positivi sulla produzione industriale che a gennaio e febbraio è tornata a crescere dopo quattro mesi di cali consecutivi, sarebbe uscita dalla recessione in cui era ricaduta a fine 2018. «Secondo le indicazioni più recenti – osserva Bankitalia – l’attività economica in Italia avrebbe lievemente recuperato all’inizio di quest’anno, dopo essere diminuita nella seconda metà del 2018. La debolezza congiunturale degli ultimi trimestri rispecchia quella osservata in Germania e in altri paesi dell’area».
La Banca d’Italia, nel suo Bollettino economico di aprile, rileva che è rimasto favorevole l’andamento delle esportazioni italiane, cresciute nell’ultima parte del 2018 a ritmi sostenuti nonostante la contrazione del commercio mondiale; gli indici qualitativi confermano tuttavia che sulle prospettive gravano le incertezze del contesto globale. E anche sul mercato del lavoro c’è un recupero: «Si arresta il calo dell’occupazione nel primo bimestre dell’anno. In particolare, sulla base dei dati preliminari della Rilevazione sulle forze di lavoro, nei primi due mesi del 2019 il tasso di partecipazione e quello di disoccupazione sarebbero rimasti stabili rispetto al bimestre precedente».
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Sulle prospettive economiche, sostiene Bankitalia, continuano a gravare diversi rischi: il protrarsi delle tensioni commerciali nonostante alcuni recenti segnali di distensione; un rallentamento congiunturale superiore alle attese in Cina; le ricadute del processo di uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Le imprese infatti «indicano condizioni sfavorevoli per la domanda corrente, in particolare quella proveniente dalla Germania e dalla Cina, ma prevedono un contenuto miglioramento nei prossimi tre mesi; prefigurano inoltre una revisione al ribasso dei piani di investimento per l’anno. Secondo le imprese le prospettive risentono sia dell’incertezza imputabile a fattori economici e politici, sia delle tensioni globali sulle politiche commerciali».