L’alleanza con Salvini è fuori discussione. «Non dialogo con antisemiti e antieuropei», così Angela Merkel boccia l’ipotesi di una possibile cooperazione futura tra il Partito popolare europeo (Ppe) e i blocchi di estrema destra nell’europarlamento dopo il voto del 26 maggio, come ipotizzato ieri durante l’incontro in Ungheria tra il premier Viktor Orbán e Matteo Salvini.
Volato in Ungheria per un incontro bilaterale con il leader ungherese in vista del voto europeo, il ministro dell’Interno Salvini ha visitato il “muro” costruito nel pieno della crisi migratoria, dal 2015 in poi, al confine ungherese con la Serbia e la Croazia, per impedire l’arrivo e il transito dei migranti. «Mi complimento con il premier Viktor Orbán che, in modo rapido ed efficace, ha assicurato il presidio di 600 chilometri di frontiere, bloccando gli ingressi», ha scritto Salvini su Facebook. «Le posizioni di governo italiano e ungherese sono identiche. Contiamo che anche la nuova Europa, dal 27 maggio, proteggerà i confini via terra come fa l’Ungheria e via mare come fa l’Italia, anche rivedendo tutti gli accordi con i Paesi extra-Ue che non collaborano ai piani di rimpatrio degli immigrati clandestini».
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«Se alle elezioni vincono Orbàn e la sua visione nel Ppe, l’alleanza con noi è nelle cose», questo il passaggio chiave del discorso di Salvini che trova forza nelle parole del premier ungherese. «Il Ppe deve restare aperto alla collaborazione con le destre, come quelle di Salvini. Io sono convinto che l’Ue ha bisogno di un’alleanza di partiti contro le migrazioni», ha detto Orbàn. Dichiarazioni subito stoppate da Angela Merkel, per la quale il dialogo con i sovranisti è impossibile. «Nessuna cooperazione tra il Ppe e i partiti della destra populista dopo le elezioni europee» dice parlando dal Niger. La cancelliera tedesca si dice pienamente d’accordo con il candidato di punta del Ppe, Manfred Weber, ricordando che Fidesz, il partito di Viktor Orbán, è stato già sospeso dal Ppe a causa delle sue posizioni antieuropee e antisemite.