«Sarà l’ottava meraviglia del mondo». Parlava così della sua funivia sullo Stretto di Messina, l’ingegnere Achille Baratta, morto oggi all’età di 85 anni. Un progetto semplice concettualmente, quanto avveniristico: una metropolitana leggera via aria, sospesa a 70 metri dal livello del mare, che permetterebbe di arrivare dall’aeroporto di Reggio Calabria alla stazione marittima di Messina in soli 15 minuti di tragitto.
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Il progetto di metropolitana leggera, che porta anche le firme degli ingegneri Massimo Majowiecki e Giovanna Baratta, non soltanto propone una soluzione innovativa e credibile per il collegamento diretto tra le due sponde dello Stretto ma, soprattutto, mette in soffitta il Ponte sullo Stretto. L’idea nasce da un sistema molto simile collaudato in Svizzera negli anni Settanta, già trasformato in realtà a Mannheim, in Germania, dove ha trasportato ben 2,2 milioni di persone in sei mesi. Il tutto potrebbe essere costruito con un investimento di 850 milioni di euro, circa il 10% di quanto costerebbe il Ponte sullo Stretto. Inoltre si tratta di progetto ad impatto ambientale zero, capace di trasformare l’atavico ostacolo dei venti in risorsa con la produzione di energia eolica.
Laureato in ingegneria a Padova, Baratta ha progettato e diretto oltre 350 opere di ingegneria civile soprattutto nelle province di Messina, Catania e Palermo. È stato iscritto all’albo regionale dei collaudatori per la Regione Lombardia ed ha avuto uno studio proprio a Roma per circa dieci anni. Ha fatto parte del direttivo nazionale del sindacato ingegneri liberi professionisti. Pittore, scrittore, poeta e fotografo, fin dalla sua giovane età ha ricercato il bello in tutte le sue forme come valenza sociale per una nuova utopica civiltà di uguaglianza e di fraternità, con il nome d’arte AldoBrando. È stato direttore della rivista O.I.M. e ha collaborato per più di un trentennio con il Giornale dell’Ingegnere, con il settimanale Centonove, con la rivista Città e Territorio e con la rivista mensile Moleskine.