Un’insegnante di italiano dell’Istituto Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo è stata sospesa per due settimane dall’ufficio scolastico provinciale (con conseguente dimezzamento dello stipendio) perché non avrebbe «vigilato» sul lavoro di alcuni suoi studenti di 14 anni che, durante la Giornata della memoria, avevano presentato un video nel quale accostavano la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al “decreto sicurezza” del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Una decisione diventata materia di scontro – l’ennesimo – tra Lega e Movimento 5 Stelle.
Il Movimento Cinque Stelle parla di censura, rispondendo all’ispezione ordinata dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e a un post della sottosegretaria alla cultura, Lucia Borgonzoni, che era arrivata a chiedere la cacciata «con ignominia» della docente e l’interdizione a vita dall’insegnamento. La risposta a questo attacco arriva dal deputato e presidente della commissione Cultura Luigi Gallo che, con un durissimo post su Facebook, accusa gli alleati di aver compiuto un atto grave e di voler approfondire la questione con un’interrogazione parlamentare. «Piacciono solo i cittadini indottrinati? Obbedienti e quindi incapaci di costruire un mondo migliore di quello che ereditano, di spingerci oltre i diritti già conquistati?», si chiede Gallo. «Noi lavoriamo – continua – affinché gli studenti abbiano un pensiero critico, sviluppino ragionamenti indipendenti e imparino a pensare con la propria testa. E il Ministero della Lega cosa fa? Li censura. Un atto veramente grave e per questo il M5s ha depositato un interrogazione a prima firma Vittoria Casa».
Ma il caso contribuisce a tenere alta la tensione nel governo, con Salvini che in una diretta Facebook chiarisce: «Io rispetto le idee di tutti. Mi sembra strano che in una scuola il decreto sicurezza venga posto agli studenti come novella legge razziale di mussoliniana memoria, mi sembra una forzatura sciocca e fuori dal tempo. Non mi sembra diritto di critica». Anche le opposizioni si schierano al fianco della prof. «Fatemi capire – scrive Zingaretti su Facebook – In Italia Casa Pound deve essere libera di dire e fare quello che vuole. Mentre un’insegnante deve essere sospesa per le opinioni di un suo studente che critica Salvini e le leggi varate dal Governo Lega – 5Stelle. Ma siamo pazzi? Questa insegnante deve tornare subito al suo lavoro».
Il senatore Pietro Grasso (Leu) ha deciso di pubblicare il lavoro degli studenti di Palermo sulla sua pagina Facebook, invitando a guardarlo e a giudicare se meritasse l’accanimento nei confronti della prof. «Guardatelo e giudicate voi – scrive Grasso nel suo post – su cosa avrebbe dovuto vigilare l’insegnante? Sulle opinioni degli studenti? Avrebbe dovuto censurare il pensiero degli alunni? In nessuna parte viene detto che Salvini è come Mussolini, come invece leggo ovunque. Vengono accostati provvedimenti e scelte di allora e di oggi, con acume e intelligenza: a chi lo guarda spetta trarre le conclusioni. Allora mi chiedo: perché la Professoressa Rosa Maria Dell’Aria è stata sospesa? Perché è intervenuta la Digos? Mi sembra, al contrario, che gli studenti abbiano ben compreso il significato più profondo della Giornata della memoria: non un rito stanco ma un pungolo per il presente. Forse è proprio l’intelligenza a spaventare Salvini e i suoi!»