Si parte. 374 milioni di europei sono pronti a recarsi alle urne per il rinnovo del Parlamento europeo. Sono le none elezioni europee dal 1979, anno della prima elezione diretta dell’Europarlamento. Si vota da oggi a domenica 26 maggio in tutti i Paesi dell’Unione. All’alba di lunedì si saprà qual è l’Europa del futuro e chi saranno i 751 deputati pronti a insediarsi il 2 luglio a Strasburgo (in caso di Brexit scenderanno a 705, con 27 seggi redistribuiti in modo proporzionale tra i partner Ue: 3 all’Italia, che passerebbe così da 73 a 76).
Regno Unito e Paesi Bassi sono i primi due Paesi membri dell’Ue a recarsi alle urne. Mentre la premier Theresa May lancia il suo ultimo disperato tentativo di lasciare l’Ue, i britannici sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo: i sondaggi fotografano il partito di maggioranza, quello dei Tory, sull’orlo del baratro e il Brexit party di Nigel Farage in crescita costante. In Olanda, dove sono chiamati alle urne 13,5 milioni di persone (3,6% sono cittadini di altri Paesi Ue), occhi puntati sull’euroscettico Thierry Baudet, fondatore solo due anni fa del Forum della Democrazia che, secondo i sondaggi, potrebbe battere i liberali del primo ministro Marke Rutte. Al termine delle operazioni di voto nei Paesi bassi sono previsti gli exit poll, ma le proiezioni e i risultati finali sono in programma a partire da domenica sera quando avranno finito di votare in tutti i Paesi membri. L’Olanda deve eleggere 26 deputati che diventeranno 29 se il Regno Unito riuscirà a trovare una soluzione per uscire dall’Ue prima del 2 luglio, nel qual caso i suoi eurodeputati dovranno rinunciare ai seggi.
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Dopo Regno Unito e Paesi Bassi, venerdì 24 maggio saranno Irlanda e Repubblica ceca a recarsi alle urne per le elezioni europee. Sabato 25 maggio sarà il secondo giorno per la Repubblica ceca e si voterà anche in Slovacchia, Lettonia e Malta. Domenica toccherà a Francia, Germania, Italia, Grecia, Belgio, Austria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. In gioco la stessa identità europea, con lo scontro storico tra europeisti e sovranisti, tra sostenitori della democrazia liberale e chi invece la vorrebbe smantellare insieme alle istituzioni Ue.