Il 2 giugno «è festa degli italiani e il simbolo del ritrovamento della libertà e democrazia. È un appuntamento che rinsalda da parte dei cittadini la loro adesione leale e il loro sostegno all’ordinamento repubblicano nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle autonomie sociali e territoriali». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale in occasione del concerto per il corpo diplomatico che apre le celebrazioni della Festa della Repubblica ricorda la svolta compiuta dagli italiani 73 anni fa. Il 2 giugno 1946 ventiquattro milioni di italiani furono chiamati a votare per scegliere la forma di governo dell’Italia dopo la fine del fascismo: Repubblica o Monarchia.
L’Italia era appena uscita dalla Seconda guerra mondiale e il voto si svolse tra le macerie dei bombardamenti alleati e quelle delle demolizioni dei nazisti in ritirata, con centinaia di migliaia di italiani ancora sparsi per i campi di prigionia in tutto il mondo, intere province sotto governo militare straniero e un clima che sembrava vicino a quello di una guerra civile. Alla fine gli italiani scelsero la Repubblica, con 12.718.641 voti contro i 10.718.502 della Monarchia. I risultati ufficiali del referendum furono annunciati il 18 giugno 1946, e fu quel giorno che la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana.
La prima Festa della Repubblica si è celebrata il 2 giugno del 1947. L’anno dopo, invece, per l’occasione si è tenuta la prima parata militare ai Fori Imperiali, da allora momento fondamentale delle celebrazioni. Il 2 giugno è stato dichiarato festa nazionale nel 1949. La tradizione vuole che la giornata venga celebrata ufficialmente nella Capitale, ma c’è stata un’eccezione: nel 1961, in occasione dei 100 anni dell’unità d’Italia, si decise di spostare la manifestazione principale a Torino, città che è stata la prima capitale dell’Italia unita dal 1861 al 1865. Nel 1977, invece, per far fronte alla crisi economica, si decise di celebrare la Festa della Repubblica nella prima domenica di giugno, in modo da sopprimere una festività e contenere, così, i costi sociali della giornata. Si è tornati a celebrare la Festa della Repubblica il 2 giugno a partire dal 2001 per volere dell’allora capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.
Il cerimoniale ufficiale delle celebrazioni del 2 giugno è fisso e ripetuto ogni anno. Si comincia con l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto con la deposizione di una corona d’alloro da parte del Presidente della Repubblica alla presenza delle massime cariche dello Stato. Momento molto suggestivo è il successivo passaggio delle Frecce Tricolori nel cielo romano. Il Capo dello Stato passa poi in rassegna i reparti schierati, in via San Gregorio, insieme al Comandante militare della Capitale. Successivamente, il presidente si siede nella tribuna presidenziale in via dei Fori Imperiali, preparandosi ad assistere alla parata in compagnia delle più alte cariche dello Stato. La cerimonia si conclude nel pomeriggio con l’apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale e le esecuzioni musicali da parte dei complessi delle diverse forze armate.
Uno dei momenti più suggestivi della Festa della Repubblica è la parata militare che si svolge in via dei Fori Imperiali. Vi partecipano tutte le forze armate italiane, tutte le forze di polizia della Repubblica, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana. La prima ci fu nel 1948 e nel 1950 venne inserita ufficialmente nel cerimoniale della giornata. La sfilata dei corpi militari non è tuttavia sempre stata presente nelle celebrazioni. Nel 1976, per esempio, si decise di evitarla dopo il terremoto del Friuli per consentire a mezzi e uomini di continuare a operare nella zona colpita dal sisma. Nel 1977, invece, a fermare la tradizionale parata fu l’austerity. Una decisione confermata anche negli anni seguenti con l’obiettivo di risparmiare. L’evento venne reinserito nel cerimoniale ufficiale nel 1983, ma nel 1989 il corteo venne di nuovo tolto e fino al 1999 la festa si è svolta con la semplice deposizione di una corona di alloro all’Altare della Patria. Poi, con Ciampi al Quirinale, le celebrazioni del 2 giugno sono tornate nella loro interezza. Più recentemente, nel 2013, in piena recessione, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sospeso il ricevimento cerimoniale per motivi di austerità e di solidarietà verso i poveri: la parata si è svolta quindi in maniera ridotta. Il ricevimento è stato poi ripristinato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2015.