Circa 1,3 miliardi di euro. Questa dovrebbe essere a fine anno la spesa non utilizzata prevista per quota 100 e reddito di cittadinanza nella legge di Bilancio 2019. La notizia è stata data dal governo italiano in una nota ufficiale, pubblicata in risposta alla Commissione europea che ha chiesto l’avvio della procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese per «violazioni della regola del debito nel 2018 e nel 2019». Palazzo Chigi ha assicurato che «il Patto di stabilità sarà rispettato» e ha annunciato «di voler avviare un dialogo con l’Europa» per «arrivare a un accordo» con Bruxelles «coerente con gli impegni già assunti da Governo e Parlamento italiani».
Nel comunicato della Presidenza del Consiglio si sottolinea che il deficit 2019, previsto al 2,4% con il Def presentato ad aprile, scenderebbe di 0,2 punti percentuali per effetto delle maggiori entrate fiscali, contributive ed extra-tributarie nel corso dell’anno, peraltro già riscontrato nel primo quadrimestre. L’esecutivo afferma poi che l’indebitamento netto della Pubblica amministrazione a fine anno scenderebbe ulteriormente a quota 2,1% del Pil calcolando anche «gli effetti delle minori spese derivanti da accantonamenti prudenziali riguardanti le più cospicue misure adottate dal Governo nel corso dell’anno». E le «più cospicue misure» targate governo gialloverde che sono entrate in vigore quest’anno non sono altro che il reddito di cittadinanza e quota 100.
Palazzo Chigi evidenzia che «sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, la minor spesa» per questi interventi «ragionevolmente risulterà pari ad un ulteriore 0,07 per cento del Pil», ovvero quasi 1,3 miliardi. È pertanto destinato a restare inutilizzato più del 10% dei circa 11 miliardi messi a disposizione quest’anno dalla legge di bilancio per reddito di cittadinanza (7,1 miliardi) e quota 100 (3,9 miliardi).