Con gli esodi estivi scadono anche gli ultimi congelamenti dei pedaggi autostradali concordati a Capodanno tra il ministero delle Infrastrutture e molti gestori. Il 1° luglio toccherà a quello più importante, Autostrade per l’Italia (Aspi), che a ottobre 2018 aveva chiesto e ottenuto un +0,8%, il rincaro più contenuto di tutti. Mentre è stato evitato in extremis il maxi aumento sulla Strada dei Parchi. L’aumento del 19% dei pedaggi sulle autostrade laziali e abruzzesi, A24 e A25, è stato congelato per altri due mesi, fino ad agosto.
Dopo due giorni di trattative il Mit e la concessionaria Strada Parchi hanno trovato l’intesa, manca la firma. Secondo quanto riporta l’Ansa, nell’accordo è previsto lo sblocco del piano economico finanziario, non rinnovato dal 2014, che comprende tariffe più calmierate e un maxipiano di messa in sicurezza antisismica delle due autostrade. L’accordo riguarda nello specifico un mega progetto di messa in sicurezza con un investimento complessivo di circa 3,1 miliardi di euro di cui due a carico dello Stato e la restante parte a carico della concessionaria. Questo in attuazione di una norma prevista nella Legge di Stabilità del 2012 che riconosce alle due autostrade la strategicità in caso di calamità naturali.
Il primo congelamento a terminare era stato quello della Milano-Serravalle: appena un mese. Scade anche la tregua anche per le Tangenziali di Milano (gratuite solo per chi entra ed esce prima delle barriere di pedaggio presenti in alcuni punti del percorso). In entrambi i casi l’aumento è del 2,64%. Inoltre, in assenza di provvedimenti politici, sempre dal primo luglio dovrebbe scattare anche l’aumento delle tariffe in vigore sulla maggior parte della rete autostradale italiana e oggi in gestione alla società Autostrade per l’Italia (Aspi). Per le tratte gestite da Aspi il rincaro dovrebbe essere comunque molto inferiore rispetto a quello prospettato per la Strada dei Parchi e si potrebbe fermare a uno 0,8% in più rispetto ai costi attuali.